La sigla PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccole particelle) identifica materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. Una delle principali fonti di PM10 nelle aree urbane è da individuare nel traffico veicolare e neo processi di combustione quali quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, usura di pneumatici, freni ed asfalto.
In particolare, la città di Siracusa, tendenzialmente ubicata in bassa classifica per le statistiche connesse a servizi pubblici e qualità della vita, raggiunge, il triste e pericoloso, podio dell’inquinamento.
L’urbe siciliana, infatti, è il secondo comune d’Italia per numero di giorni di superamento del tasso di Pm10 nell’aria con Torino e Milano rispettivamente in prima e terza posizione.
“Da anni – dichiara Pier Francesco Rizza Consigliere nazionale del WWF Italia – segnaliamo la grave situazione di pericolo per la salute pubblica connessa all’inquinamento atmosferico da PM10 ma, ad oggi, nessun provvedimento serio e concreto è stato mai adottato. Il trasporto pubblico a Siracusa è inadeguato per le esigenze della città e costituito da mezzi assolutamente “anacronistici” per una città del terzo millennio che si candida a rappresentare un polo di riferimento turistico per il suo indiscusso patrimonio archeologico. Avremmo voluto vedere la nostra città in cima alle classifiche italiane per la sua bellezza, la sua cultura, i suoi tramonti ma forse è pretendere troppo da chi amministra”.