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Domani il Parlamento europeo vota la nuova direttiva sulla Valutazione d’Impatto Ambientale VIA che fissa gli standard ambientali di tutte le grandi opere e infrastrutture. L’eurodeputato Andrea Zanoni è il relatore per il Parlamento: “Maggior coinvolgimento dei cittadini, VIA obbligatoria per il gas di scisto, lotta al conflitto d’interessi, monitoraggio ex post, sanzioni e protezione della biodiversità. Il voto di domani deciderà il futuro ambientale dell’Europa per i prossimi vent’anni”.

“Avanti tutta per una nuova direttiva sulla Valutazione d’Impatto Ambientale VIA più rispettosa dell’ambiente, del diritto di partecipazione dei cittadini e meno soggetta agli interessi dei grandi costruttori e degli interessi forti”. L’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare e relatore della nuova direttiva per il Parlamento europeo, indica le sue priorità in vista del voto dell’Aula di Strasburgo previsto per domani mercoledì 9 ottobre. “Si tratta di un test di cruciale importanza per il futuro della politica ambientale dell’Unione, il cui impatto si rifletterà per diversi anni sulla vita di milioni di cittadini europei”.

Al voto la relazione sulla “proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”. Circa 200 tipologie di progetti rientrano nel suo campo d’applicazione, dalla costruzione di ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame o suini. Nei suoi 28 anni di applicazione, la normativa ha ricevuto solo 3 modifiche marginali.

“Questa settimana abbiamo l’importantissima possibilità di alzare la soglia della tutela ambientale in Europa nel contesto della realizzazione delle grandi infrastrutture che troppo spesso vengono realizzate più con un occhio al portafogli dei committenti che agli interessi dei cittadini e del territorio. Dopo quasi 30 anni di applicazione, è dunque arrivato il momento di rivedere questo testo non solo alla luce delle criticità riscontrate, ma per allinearlo alle nuove priorità politiche che l’Unione nel frattempo si è data come la strategia per la protezione del suolo, la tabella di marcia per un uso efficiente ed efficace delle risorse, la strategia 2020, la tutela della biodiversità”.

“In coerenza con il principio di precauzione e con quanto chiesto dal Parlamento nella risoluzione Sonik del 21/11/12, ho proposto di sottoporre a valutazione d’impatto ambientale l’esplorazione e l’estrazione dei gas “non convenzionali” cioè del gas di scisto e del gas naturale da giacimenti di carbone. Ritengo che la nostra acqua sia un bene troppo prezioso per metterla a rischio con l’utilizzo di tecniche di perforazione altamente impattanti come la fratturazione idraulica e di conseguenza sia fondamentale che, nell’Unione europea, lo sfruttamento dello shale gas sia sottoposto ai più rigorosi standard ambientali”, aggiunge l’eurodeputato.

Oggi, nel corso del dibattito preventivo al voto di domani, Zanoni ha risposto alle critiche di chi antepone una maggior tutela ambientale alla difesa dei posti di lavoro attuali, sostenendo che “la perdita di posti di lavoro avviene quando non si rispettano le regole, comprese quelle ambientali all’origine di emergenze e crisi sanitarie come quella dell’Ilva di Taranto, vero fattore scatenante della perdita di posti di lavoro”.

 

 

PUNTI CHIAVE della NUOVA DIRETTIVA VIA

 

Questi i punti chiave della nuova Direttiva Ue sulla VIA :

 

1 – Coinvolgimento del pubblico

Rafforzare il ruolo del pubblico interessato in tutte le fasi della procedura in ottemperanza alla Convenzione di Århus. Una buona governance necessita di momenti di dialogo tra i soggetti interessati e di una procedura chiara e trasparente, rafforzando il sostegno alle decisioni adottate e riducendo il numero e i costi dei contenziosi legali che si riscontrano quando manca un’effettiva condivisione del progetto.

 

2 – Conflitto di interessi

L’assoluta indipendenza dell’autorità competente dal committente deve essere assicurata. In alcuni casi, nonostante la separazione formale tra autorità competente e committente, in particolare quando quest’ultimo è un soggetto pubblico, si verifica spesso un’impropria commistione tra i due attori, tale da inficiare l’obiettività del giudizio.

 

3 – Azione correttiva

Integrazione del monitoraggio ex-post dei progetti che presentano effetti negativi significativi sull’ambiente con un’adeguata azione correttiva nel caso in cui il monitoraggio mostri che le misure di attenuazione e compensazione previste per un progetto autorizzato non sono efficaci.

 

4 – Sanzioni

Previsione di sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva, compresi casi di conflitto d’interesse e corruzione.

 

5 – Gas di scisto

Includere nell’allegato I della direttiva (obbligatorietà di Valutazione d’Impatto Ambientale VIA) i cosiddetti “idrocarburi non convenzionali” ovvero gas di scisto e del gas naturale da giacimenti di carbone.

 

CRONOSTORIA della NUOVA DIRETTIVA VIA

Il 26 ottobre 2012 la Commissione europea ha presentato la sua proposta di modifica della Direttiva 2011/92/UE sulla VIA che ha introdotto nuovi fattori ambientali sui quali misurare l’impatto dei progetti come la biodiversità, l’uso efficiente delle risorse naturali e i rischi di catastrofi naturali e di origine umana tra i fattori sui quali si devono valutare gli impatti di un progetto. E’ stato poi per la prima volta avanzato il concetto di prendere in considerazione le alternative ragionevoli al progetto così come prendere in maggior attenzione all’effetto cumulativo dell’impatto ambientale di più progetti nella stessa zona e contro il cosiddetto “salami slicing” ovvero la valutazione ambientale di parte separate di un singolo progetto.

L’11 luglio 2013 la commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare ha approvato (48 voti a favore e 15 contrari) la relazione “sulla proposta di direttiva del Paramento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati”.

La relazione sulla nuova direttiva VIA sarebbe dovuta essere votata nella sessione plenaria del Parlamento europeo di settembre 2013. Tuttavia l’ostruzionismo dei gruppi più conservatori e la formale richiesta di rinvio della Sinistra unitaria europea GUE ne ha posticipato la votazione ad ottobre.

 

 

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