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Parlamentari ed europarlamentari chiedono all’Italia di opporsi al rinnovo dell’autorizzazione da parte dell’UE, che é stata appena strigliata dal Mediatore Europeo per la sbrigativa approvazione dei  fitofarmaci

L’UE viola il principio di precauzione se rinnova l’autorizzazione al diserbante Glifosato. In vista del voto da parte degli Stati membri, tutti gli europarlamentari ed alcuni parlamentari hanno inviato ieri una lettera (primo firmatario Dario Tamburrano) ai ministri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente per chiedere che l’Italia si opponga in ogni modo.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha definito il Glifosato “probabilmente cancerogeno”. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha dichiarato che non é vero sulla base di studi che non sono stati pubblicati e che non possono essere oggetto di esame da parte della comunità scientifica internazionale perché protetti dalla UE come segreti commerciali. “E’ come se ci venisse chiesto di affidare la nostra salute ad una sorta di ipse dixit medievale”, riassume la lettera aperta.

Tuttavia secondo la stessa EFSA mancano i dati necessari per escludere – fra l’altro – che il Glifosato sia un interferente endocrino e il Mediatore Europeo ha ruvidamente strigliato solo pochi giorni fa la Commissione Europea per l’abitudine di approvare i prodotti fitosanitari anche quando mancano dati sulla loro sicurezza. Alla luce del principio di precauzione e della normativa vigente, il Mediatore ha ottenuto l’impegno ad approvare i prodotti fitosanitari solo se i dati mancanti riguardano esclusivamente aspetti marginali.

Non è questo il caso del Glifosato, rileva la lettera aperta, “poiché la UE non ha ancora neanche definito i criteri per identificare gli interferenti endocrini”.

Gli interferenti endocrini sono sostanze in grado di influenzare negativamente diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento. Possono giocare un ruolo rilevante in malformazioni congenite dei neonati, sviluppo di tumori endocrini (tiroide, ovaio), ritardo nello sviluppo sessuale e alterazione del sistema immunitario.

Il Glifosato é il diserbante più diffuso al mondo. L’Italia ne impiega circa 1795 tonnellate all’anno (dati SIAN 2012). E’ entrato nella catena alimentare, come mostra anche il recente caso delle birre tedesche. In Lombardia il Glifosato ed suo metabolita AMPA sono presenti, rispettivamente, nel 18% e nel 47% dei campioni delle acque superficiali. Questi dati possono essere presi ad esempio della situazione generale, poiché nelle altre regioni italiane il Glifosato non é oggetto di indagine sistematica nel monitoraggio dei corsi d’acqua.

 

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Pubblichiamo per esteso la lettera inviata al Governo Italiano:

Al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina

Al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

Al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti

 

Chiediamo all’Unione Europea di essere coerente con i suoi stessi principi e di non infrangere gli impegni appena presi con il Mediatore Europeo.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha definito il Glifosato “probabilmente cancerogeno”; l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha dichiarato che non lo é, sulla base di studi che non sono stati pubblicati e che non possono essere oggetto di esame da parte della comunità scientifica internazionale perché protetti dalla UE come “segreti commerciali”. E’ come se ci venisse chiesto di affidare la nostra salute ad una sorta di ipse dixit medievale.

Tuttavia secondo la stessa EFSA mancano i dati necessari per escludere  – fra l’altro – che il Glifosato sia un interferente endocrino.

Il Mediatore Europeo, su richiesta di Pesticide Action Network Europe, ha appena finito di analizzare le modalità con cui la Commissione Europea approva i prodotti fitosanitari: in particolare, la prassi di approvarli anche quando mancano i dati necessari per affermare che essi sono sicuri e di chiedere contemporaneamente alle aziende produttrici di fornire questi stessi dati.

Ha chiuso il caso il 18 febbraio scorso, mettendo nero su bianco di non ritenere convincenti le affermazioni della Commissione Europea secondo le quali finora i dati mancanti non riguardavano mai questioni importanti. Ha ottenuto dalla Commissione Europea l’assicurazione che la Commissione stessa, d’ora in poi, si atterrà rigidamente ai criteri già stabiliti dalla normativa vigente ed approverà i prodotti fitosanitari solo alla luce del principio di precauzione e solo se i dati mancanti riguardano aspetti marginali, sono di natura confirmatoria e non esiste il rischio che le conclusioni relative alla sicurezza di un prodotto possano risultare indebolite.

L’assenza dei dati necessari per escludere che il Glifosato si comporti da interferente endocrino è ammessa anche dal commissario Vytenis Andriukaitis  nella sua recentissima risposta alla lettera con la quale una sessantina di eurodeputati (fra i quali l’intera delegazione del M5S) ha espresso preoccupazione a proposito della procedura in corso per ri-autorizzare il Glifosato. Egli ha prospettato la possibilità che la UE ri-autorizzi il Glifosato chiedendo contemporaneamente “dati confirmatori” a proposito della mancanza di effetti come interferente endocrino.

Non é possibile fornire “dati confirmatori” di questo tipo, poiché la UE non ha ancora neanche definito i criteri per identificare gli interferenti endocrini. I dati mancanti relativi alla sicurezza del Glifosato non riguardano aspetti marginali. La loro assenza indebolisce in modo marcato qualsiasi affermazione relativa alla sicurezza del Glifosato ed é incompatibile con il principio di precauzione cui l’UE affida la gestione del rischio relativo alla salute umana e all’ambiente.

Per questo chiediamo ai rappresentanti dell’Italia di opporsi in ogni modo alla ri-approvazione del Glifosato, anche alla luce mozione del M5S approvata alla Camera che ha impegnato il Governo a bandire questo fitofarmaco dall’agricoltura italiana e in considerazione del fatto che quattro gruppi politici del Parlamento Europeo (S&D, GUE, Verdi, EFDD/M5S) hanno chiesto il rigetto della nuova autorizzazione al Glifosato inviando mercoledì una lettera al commissario Vytenis Andriukaitis con l’invito a rimandare il voto.

Dario Tamburrano, Isabella Adinolfi, Marco Affronte, Laura Agea, Daniela Aiuto, Tiziana Beghin, David Borrelli, Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Eleonora Evi, Laura Ferrara, Giulia Moi, Piernicola Pedicini, Marco Valli, Marco Zanni, Marco Zullo (Parlamento Europeo)

Elena Fattori, Carlo Martelli (Senato della Repubblica)

Silvia Benedetti, Massimiliano Bernini, Mirko Busto, Laura Castelli, Paolo Parentela, Alberto Zolezzi (Camera dei Deputati)

 

 

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