Nuovi disagi per gli automobilisti italiani. Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio hanno confermato lo sciopero dei benzinai proclamato dal 12 al 14 dicembre su tutta la rete di distribuzione nazionale.
Mentre, la banca data del Centro Studi Promotor GL Events, rende noto che i prezzi della benzina e del gasolio per autotrazione praticati in Italia restano i più alti in Europa e la spesa degli utenti è di conseguenza aumentata del 6,9% toccando tra gennaio e ottobre quota 56,8 miliardi di euro, cioè 3,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Nonostante, gli italiani abbiano limitato l’uso dell’auto ed i consumi nei primi 10 mesi dell’anno sono calati del 10%. La componente industriale – cioè la quota che va all’industria petrolifera e alla distribuzione – è stata invece di 26,1 miliardi con un calo dell’1,7% corrispondente a 449 milioni di euro.
Di seguito il comunicato stampa Federconsumatori:
Benzina: prezzi troppo alti a causa dell’elevata tassazione e di aumenti ingiustificati. Ancora 12 centesimi di troppo per ogni litro di benzina.
Concordiamo con l’allarme lanciato dal Centro Studi Promotor GL Events relativamente al caro carburanti nel nostro Paese.
Come sottolineiamo da tempo, infatti, la spesa per i carburanti e le relative ricadute sulla determinazione dei prezzi e delle tariffe sono divenute ormai insostenibili per le famiglie, già costrette a fare i conti con una diminuzione record del proprio potere di acquisto (-13,2% dal 2008 ad oggi).
Basti pensare che, tenendo conto delle variazioni delle quotazioni del petrolio e di quelle relative al cambio Euro-Dollaro, il prezzo della benzina registrato oggi è pari a ben +25 centesimi rispetto allo scorso anno, di cui solo +13 cent per l’incredibile ed irragionevole aumento della tassazione (accise e IVA). I restanti +12 centesimi, quindi, risultano del tutto ingiustificati ed andrebbero eliminati con effetto immediato.
I benefici per gli automobilisti sarebbero notevoli: questi 12 centesimi di troppo sul prezzo della benzina, infatti, comportano un aggravio di +144 Euro annui in termini diretti e +116 Euro in termini indiretti (vale a dire per le ripercussioni sui prezzi e le tariffe).
“È ora di agire con determinazione, eliminando ogni margine speculativo nella determinazione dei prezzi dei carburanti e riducendo di almeno 6 centesimi al litro l’incredibile livello raggiunto dalla tassazione sui carburanti.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Inoltre, per determinare benefici agli automobilisti ed all’intero settore si rende ormai improrogabile un piano di interventi per la modernizzazione e la razionalizzazione della filiera, nonché una completa liberalizzazione della vendita dei carburanti.