L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, aggiorna le valutazioni sulla tossicità degli scarichi da motori diesel: sono cancerogeni certi per il polmone
Sono pubblicate nel volume n. 105 delle monografie della IARC (International Agency for Research on Cancer) le conclusioni del gruppo di 24 esperti internazionali che a giugno 2012 hanno rivalutato la cancerogenicità degli scarichi da motori diesel (già valutati nel 1989 come probabili cancerogeni), degli scarichi a benzina e di alcuni nitroareni presenti negli scarichi diesel.
Per gli scarichi da diesel gli studi più significativi in merito al rischio cancerogeno polmonare riguardano le esposizioni professionali nelle miniere non metallifere, i lavori stradali e quelli nel settore del trasporto pesante. L’associazione è stata confermata in altri studi in USA e in Europa per altre occupazioni, segnalando anche una associazione con il tumore della vescica non emersa negli studi di coorte.
I motori diesel si usano nel settore dei trasporti (stradale, ferroviario, marittimo) e in vari settori industriali (miniere, costruzioni), nonché per la generazione di energia soprattutto nei paesi in via di sviluppo, mentre i motori a benzina si usano per le auto e per utensili manuali come le motoseghe. Le emissioni da queste sorgenti hanno composizione complessa e variabile: nella fase gassosa si ritrovano ossido di carbonio, ossidi di azoto, composti organici volatili come il benzene e la formaldeide. Nel particolato si ritrovano carbonio elementare e organico, ceneri, solfati e metalli. Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i nitroareni si trovano sia nella fase gassosa che nel particolato. La composizione dello scarico dipende comunque da vari fattori, sia in termini qualitativi che quantitativi (combustibile, tipo di motore, stato di manutenzione, sistema di controllo emissivo, modalità d’uso) e negli ultimi decenni sono state adottate nei paesi sviluppati normative e tecnologie di riduzione del particolato, ossidi di azoto e IPA nei fumi, soprattutto nel settore trasporti.
Sulla base degli studi epidemiologici e tossicologici di cancerogenicità ad oggi disponibili, il gruppo di lavoro IARC-OMS ha concluso che esiste una forte evidenza che gli scarichi diesel possano indurre il cancro nell’uomo con meccanismo genotossico.
Le evidenze relative alla cancerogenicità degli scarichi a benzina sono state giudicate inadeguate a causa dei pochi studi e della difficoltà a separare l’effetto da quello dello scarico diesel, ma dagli studi di cancerogenicità animale emerge una sufficiente evidenza. I dieci nitroareni studiati si ritrovano negli scarichi dei motori diesel e risultano genotossici.
Complessivamente i risultati aggiornati della classificazione IARC sono i seguenti:
Cancerogeni per l’uomo (gruppo 1 IARC): scarichi da motori diesel
Probabili cancerogeni per l’uomo (gruppo 2A IARC): 6-nitrocrisene; 1-nitropirene
Possibili cancerogeni per l’uomo (gruppo 2B IARC): scarichi da motori a benzina; 3,7-dinitrofluorantene; 3,9-dinitrofluorantene; 1,3-dinitropirene; 1,6-dinitropirene; 1,8-dinitropirene; 3-nitrobenzantrone;2-nitrofluorene; 4-nitropirene.
Fonte e traduzione Arpat Toscana