Per l’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) la strada è giusta, ma è necessario approfondire ulteriormente le diverse proposte sulla giustizia indicate dai Saggi nominati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per avviare una stagione di riforme nel nostro Paese.
Per Nicola Marino, presidente Oua, «la direzione è corretta. Una valutazione attenta non può che vederci favorevoli sulle proposte avanzate per il buon funzionamento della macchina giudiziaria: sull’estensioni delle prassi positive in tutti i tribunali, sul potenziamento del personale e delle strutture, sul processo telematico e sull’innovazione tecnologica (vedi le diverse proposte dell’Oua già recepite con successo da alcuni tribunali come quello di Sulmona), sulla riforma della magistratura laica (giudici di pace e onorari), così come sull’ufficio del processo e sull’implementazione, con incentivi, di sistemi alternativi di risoluzione delle controversie minori, con chiari profili di competenza e imparzialità degli organismi incaricati (no all’attuale giungla di Camere di mediazione senza alcun criterio di qualità). Contrarietà, invece, al ritorno all’obbligatorietà della mediazione, già bocciata dalla Consulta e non in linea con le indicazioni dell’Unione europea».
«Quella dei saggi – conclude Marino – è una buona base di partenza per riformare la nostra malandata giustizia, l’avvocatura e il suo organismo di rappresentanza politica, l’Oua, mostrano la totale disponibilità ad aprire un confronto»