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RIFORMA DEL CODICE ANTIMAFIA.

RIFORMA DEL CODICE ANTIMAFIA

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della legge recante “Modifiche al Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al Codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del Codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate” (legge 17 ottobre 2017, n. 161).

Di seguito le principali misure dei provvedimenti approvati.

1. Disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali, a norma della legge 17 ottobre 2017, n.161

Il decreto, approvato su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, disciplina il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali. In attuazione dei criteri direttivi fissati dalla legge delega, il testo prevede:

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2. Disposizioni in materia di tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate, in attuazione dell’articolo 34 della legge 17 ottobre 2017, n.161

Il decreto, approvato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, introduce disposizioni per la tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l’emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consentendo, ove necessario, l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.

Le nuove disposizioni sono volte a sostenere la continuazione o la ripresa dell’attività delle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, con l’obiettivo di contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e di offrire un’opportunità concreta di lavoro, nonché di favorire il mantenimento e lo sviluppo delle professionalità acquisite, evitando che aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata siano destinate a fallire, producendo così rilevanti costi economici e sociali.

In particolare, il decreto introduce una serie di misure di sostegno e di incentivo:

Il decreto introduce poi specifiche regole per le imprese sequestrate e confiscate in materia di Documento unico di regolarità contributiva (DURC) e di opponibilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di lavoro e di legislazione sociale.

Sono, infine, previsti flussi di comunicazione tra le autorità amministrative, l’autorità giudiziaria, il Prefetto e l’INPS, per garantire la completa informazione di tutti gli enti interessati.

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