E’ stato raggiunto in Parlamento l’accordo per l’ulteriore rinvio al mese di luglio 2013 della riscossione della prima rata della Tares (la nuova tassa comunale sui rifiuti e i servizi). Tale atto – si legge nel comunicato stampa di Federambiente – rischia di devastare, fino a un possibile default, le molto precarie condizioni finanziarie delle imprese d’igiene ambientale, già oggi messe in grave difficoltà dal rinvio, deciso ormai da tempo, della prima rata della Tares al mese di aprile.
Il rinvio a luglio dell’emissione delle bollette significa incassare a settembre se non a ottobre, lasciando per 10 mesi le imprese senza le risorse economiche necessarie a sostenere i costi del servizio pubblico essenziale d’igiene urbana e gestione dei rifiuti.
Federambiente ribadisce che la Tares non è la soluzione preferibile a supporto dello sviluppo industriale della gestione dei rifiuti in Italia e che è di gran lunga preferibile un sistema finanziario di tipo tariffario. La Tares è un tributo amministrativo istituito non solo per la copertura dei costi della gestione dei rifiuti ma soprattutto volto a prelevare dai contribuenti le risorse economiche per pagare attività e servizi degli enti locali prima pagate dai trasferimenti dello Stato ai Comuni. In conclusione, se la Tares è ormai da applicarsi, almeno ne sia garantita un’applicazione che consenta agli operatori, pubblici e privati, di produrre i servizi senza interruzioni e danni.