Il Consiglio regionale del Veneto, il 28 giugno, ha approvato a maggioranza il progetto di legge presentato da Lega Nord e Pdl, con prima firmataria Elena Donazzan, che modifica la Legge regionale 50 del 1993 sulla caccia. La normativa approvata prevede che gli appostamenti fissi di caccia possano essere realizzati solo con una comunicazione ai Comuni, senza licenza edilizia e autorizzazione paesaggistica. Si apre così una vera e propria sanatoria in deroga alle normative edilizie e di tutela ambientale e paesaggistica.
La richiesta di modifica è passata con i voti favorevoli di Pdl e Lega Nord, contrari di IdV e Fsv, astenuti Pd e Udc. La proposta aveva già ottenuto il parere favorevole delle Commissioni regionali Affari Istituzionali e Agricoltura.
La modifica di Legge 253 è arrivata dopo gli innumerevoli controlli effettuati dal Corpo Forestale dello Stato nella Provincia di Vicenza. I forestali avevano rilevato la presenza di capanni ed altane abusivi, facendo partire le relative denunce per i proprietari non rispettosi della legge.
«Ci rivolgeremo al Governo per chiedere di impugnare la nuova legge davanti alla Corte Costituzionale: la legge è uguale per tutti e deve esserlo anche per i cacciatori». Lo afferma e presidente della LAC Veneto, Andrea Zanoni che ritiene il testo approvato «un privilegio inaccettabile concesso ai cacciatori».