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Focus

 

PROPOSTE DI MODIFICA DEL PNRR – DEFINANZIAMENTO DI ALCUNI INTERVENTI DI COMPETENZA DEI COMUNI

 

di Carlo Rapicavoli

 

 

Tra le proposte di revisione del PNRR, presentate il 7 agosto alla Commissione Europea, emerge quella “di definanziare dal PNRR e di salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento” alcune misure per un ammontare totale di 15,9 miliardi di euro.

(Ministro per gli Affari Europei – “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU” pag. 150 – 27 luglio 2023)

Secondo il Ministro “si tratta per lo più di progetti in essere che sono confluiti nel PNRR e che in sede di attuazione e rendicontazione hanno scontato rilevanti criticità (…). La maggior parte di questi interventi è stata avviata precedentemente al Piano e all’emanazione delle sue disposizioni attuative: ciò costituisce una criticità significativa che genera il rischio di non ammissibilità. Un ulteriore profilo problematico riguarda la parcellizzazione degli interventi che, pur essendo incardinati nella titolarità di poche Amministrazioni centrali, ricadono nella competenza di moltissimi soggetti attuatori, diversi per dimensione, capacità amministrativa e solidità finanziaria. Tale circostanza ha comportato per i soggetti attuatori una concentrazione degli adempimenti e delle scadenze nel medesimo periodo temporale, determinando un carico amministrativo di difficile gestione, nonostante i numerosi strumenti di supporto messi a disposizione delle Amministrazioni titolari e attuatrici. Per taluni interventi si è riscontrato, infine, un ritardo nella fase di avvio quanto a tempi di selezione dei progetti e delle autorizzazioni, dovuto tra l’altro all’incremento dei costi dei lavori trainato dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia verificatosi nel corso del 2022”.

Ebbene tali misure riguardano in particolare i Comuni.

Dalla relazione non emergono alcuni dati fondamentali:
1) La terza relazione dello stato di attuazione del PNRR trasmessa al Parlamento il 31 maggio 2023 e il conseguente dossier del Servizio Studi della Camera dei Deputati datato giugno 2023 attestano il significativo stato di avanzamento delle misure oggetto di definanziamento rilevando, ad esempio, che nella misura “Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni”, alla data del 28 febbraio 2023, era stata già effettivamente sostenuta una spesa pari al 27,42% del totale assegnato (6 miliardi), una percentuale questa superiore alla media di tutti gli altri interventi di competenza ministeriale.
2) Non si fa cenno alle difficoltà che derivano agli Enti Locali dai ritardi da parte dei Ministeri competenti nella pubblicazione dei bandi, nella redazione degli atti di concessione, dalla complessità delle procedure imposte per la verifica e controllo, dai ritardi o, peggio, dalla mancata risposta ai quesiti o alle richieste di chiarimento;
3) Non vengono fornite indicazioni certe sulle modalità e tempi di rifinanziamento di tali misure.

A questo punto è forte la preoccupazione dei Comuni e l’urgenza di avere chiarimenti.
– Il definanziamento comporta il venir meno degli obblighi sui tempi di affidamento, esecuzione e ultimazione dei lavori previsti dal PNRR?
– Come bisogna procedere con i cantieri in corso? Chi e come garantisce la copertura finanziaria?
– Le gare in fase di espletamento vanno ultimate o sospese in attesa del nuovo finanziamento?
– Si applicano le norme di semplificazione previste per le gare con fondi PNRR o adesso bisogna applicare le procedure ordinarie?
– Quando si potrà considerare effettiva la proposta di revisione del PNRR anticipata ieri? E nel periodo intermedio, da oggi fino all’approvazione, come bisogna procedere?

I quesiti potrebbero continuare a lungo.

E’ evidente che la concertazione con Regioni, Province e Comuni non può risolversi in una mera informativa sulle proposte, per quanto valide e argomentate, ma deve essere effettiva affinché sul tavolo della discussione vengano poste tutte le criticità, non solo viste nell’ottica delle strutture centrali, ma anche di quelle locali che in questi mesi, malgrado le enormi difficoltà operative, hanno dimostrato capacità di programmazione, progettazione, e cantierizzazione degli interventi, in percentuale superiore alla media complessiva.

Lo hanno fatto i Comuni.

Lo hanno fatto le Province che già nel mese di maggio per l’attuazione dei progetti PNRR assegnati alle Province finanziati dalla Missione4 – C3 PNRR, relativi alla messa in sicurezza, l’efficientamento energetico e la costruzione di edifici delle scuole secondarie superiori, avevano già aggiudicato le gare per un importo pari al 69% del finanziamento totale assegnato – di cui un 9% si è tradotto in opere completate e consegnate alle comunità – e il restante 31% delle gare era già in fase avanzata, con aggiudicazioni previste entro l’estate.

Non si può non tenere conto di tale capacità degli Enti Locali.

Nel corso del recente incontro con Regioni, Province e Comuni, svolto il 9 agosto, il Ministro Fitto ha confermato che “nessun intervento sarà definanziato e che tutte le opere continueranno ad essere realizzate senza nessuna interruzione in quanto la proposta trasmessa oggi alla Commissione dovrà essere esaminata e solo dopo la sua approvazione si provvederà alla sostituzione della fonte di finanziamento”.

Le rassicurazioni del Ministro sono certamente una buona notizia, soprattutto per i Comuni interessati dal definanziamento per circa 13 miliardi di interventi inseriti nel PNRR e che dovrebbero trovare una nuova fonte di risorse finanziarie.

La preoccupazione permane per l’assenza di certezze sui tempi e modalità di tale sostituzione dei finanziamenti.

È essenziale assicurare la continuità; non possono esserci vuoti nella copertura finanziaria, per il rispetto delle norme sulla contabilità pubblica cui i Comuni devono ottemperare.
Nelle prossime settimane sono previste ulteriori scadenze rispetto alla tempistica PNRR che i Comuni devono necessariamente rispettare, visto che la proposta di revisione non è ancora efficace.
Sarebbe stato più opportuno fornire indicazioni certe su tempi e procedure.

Contestualmente all’approvazione definitiva, il Governo – ha affermato il Ministro – indicherà, d’intesa con il MEF, la nuova fonte di finanziamento.

Su tale aspetto fondamentale, il Ministro ha fatto riferimento al FSC – il Fondo per lo sviluppo e la coesione che, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, è lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione e che, com’è noto, è destinato per l’80% al Sud e per il 20% al Centro Nord. In passato, ha ricordato il Ministro, si è ampiamente derogato a tale ripartizione. Si farà allo stesso modo per rifinanziare tutti i “progetti in essere” che saranno definanziati dal PNRR?

“Le opere continueranno ad essere realizzate senza nessuna interruzione” è l’indicazione ufficiale del Ministro.

I Comuni certamente lo faranno, confidando nel “confronto costante per individuare le più opportune soluzioni in grado di assicurare la piena realizzazione del PNRR”.

Ma serve urgente chiarezza.