L’Ilva ha solo cinque giorni per avviare la fase dello spegnimento degli impianti inquinanti. Nel nuovo documento, la procura di Taranto notifica ai custodi e al presidente del cda Ilva, Bruno Ferrante, senza mezzi termini, la necessità ad individuare e ad adibire con la massima urgenza e, comunque, entro cinque giorni dalla comunicazione della presente direttiva, le maestranze necessarie, destinandole alle effettuazioni delle operazioni di spegnimento degli altiforni 1 e 5, la dismissione e la bonifica dell’altoforno 3, il fermo di 7 batterie del reparto Cokeria, e numerosi interventi nel reparto acciaiere, con relativi oneri finanziari, in piena collaborazione con gli altri custodi e sulla base delle loro direttive operative.
Così dal prossimo 11 ottobre o l’Ilva spegne gli impianti o ci penserà una ditta esterna a farlo e i vertici aziendali dovranno rendere conto in tribunale di “rifiuti, omissioni o abusi”. In conclusione, con o senza la collaborazione dell’azienda gli impianti vanno spenti per essere risanati e riutilizzati in futuro, almeno si spera.In caso di inottemperanza a tale ultima disposizione i custodi amministratori Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento si avvarranno della facoltà di nomina di ausiliari già loro concessa procedendo senza ulteriori indugi e osservando comunque tutte le cautele del caso, segnalando eventuali rifiuti, omissioni o abusi a questa Procura per tutte le possibili valutazioni del caso, anche di tipo penale