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di Eva Maschietto. Termina oggi a Rho l’ottava edizione di EIRE – Expo Italia Real Estate – che, in un momento del mercato globale e non solo immobiliare tanto difficile, ha voluto dedicare un’intera sezione all’housing sociale, il settore immobiliare che si occupa di quelle soluzioni di edilizia residenziale sociale destinate a far fronte al disagio abitativo di coloro che non possono accedere al mercato libero delle locazioni o delle vendite, pur potendo permettersi di corrispondere un canone calmierato ed aspirare all’acquisto di una abitazione pagando un prezzo convenzionato.
La normativa generale sul punto non è certo nuova: sin dal Piano Nazionale di edilizia abitativa (art. 1 DPCM 16 luglio 2009 in attuazione del dl 112/2008) si è dato corso ad un sistema integrato di fondi per il finanziamento tramite capitali privati dell’edilizia abitativa, che ha visto la creazione del primo fondo nazionale, il Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da CDPI SGR (i cui azionisti sono Cassa Depositi e Prestiti per il 70% e ABI e AFRI al 15% ciascuna) il quale ha iniziato ad operare come fondo di fondi, investendo nei diversi fondi immobiliari locali, gestiti da altre società di gestione del risparmio, promotori di iniziative di sviluppo per la realizzazione di interventi immobiliari finalizzati ad incrementare l’offerta di alloggi sociali, sia per il mercato della locazione a canoni calmierati sia per il mercato della vendita a prezzi convenzionati.
Di housing sociale, in realtà, si parla oramai da qualche anno e già nell’edizione scorsa di EIRE grandissima attenzione avevano attirato i primi progetti avviati e realizzati in questo settore.  Quest’anno l’interesse è sembrato ancor più vivace e la partecipazione degli investitori, del pubblico e dei soggetti istituzionali alle presentazioni è stata veramente massiccia: la sala della Fiera dedicata alla conferenza sull’housing sociale del 6 giugno era forse la più affollata tra quelle che hanno accolto interventi di carattere prettamente tecnico.

Anche sotto un profilo giuridico il settore si fa  più interessante con il passare del tempo e il susseguirsi delle diverse esperienze: molte le soluzioni adottate dalle diverse amministrazioni territoriali per l’ideazione della collocazione degli interventi , molte le problematiche relative ai convenzionamenti con gli stessi enti locali sia per quanto riguarda i profili urbanistici sia per quanto riguarda i criteri di determinazione dei canoni e dei prezzi convenzionati (e le loro attualizzazioni), e diverse anche le questioni civilistiche ed immobiliari relative ai vincoli sulle aree e alle tipologie e durate dei diritti reali e personali.  Da questo punto di vista gli spunti che sono emersi durante i diversi interventi sono notevolissimi, anche in relazione alle diversità delle esperienze delle singole realtà locali riscontrate sino ad oggi.

Insomma una materia destinata a catturare ancora l’interesse non solo del giurista ma anche del cittadino qualunque che – in questo periodo di grande difficoltà – desideri comunque assicurare un futuro abitativo a sè e alla propria famiglia.

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