Il primo provvedimento recepisce le significative modifiche introdotte dalla direttiva 2009/29/CE al sistema comunitario per lo scambio delle quote di emissione di CO2 – ETS.
In particolare, il decreto definisce in maniera più puntuale il campo di applicazione per quanto riguarda gli impianti di combustione ed ha esteso il sistema ad altri gas diversi dalla CO2.
Inoltre, il decreto disciplina il metodo di assegnazione delle quote prevedendo che le quote vengano assegnate mediante asta. Più precisamente, per gli impianti termoelettrici e per gli impianti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio l’assegnazione sarà, salvo qualche eccezione, totalmente a titolo oneroso (“full auctioning”), mentre per gli impianti dei settori diversi dal termoelettrico è prevista una transizione graduale verso il “full auctioning”;
Il decreto definisce anche le modalità per la gestione delle aste, che avverranno a livello nazionale con regole armonizzate stabilite a livello comunitario, prevedendo che una cospicua parte dei proventi derivanti dalle aste vengano destinati al Ministero dell’Ambiente per politiche di mitigazione e per favorire gli adattamenti ai cambiamenti climatici (ad esempio la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, l’incentivazione della cattura e lo stoccaggio geologico ambientalmente sicuri di CO2).
Il secondo provvedimento attua le norme europee in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La semplificazione consiste nell’invio di una relazione unica all’Unione europea sullo stato di attuazione di tutte le direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Mentre è su proposta dei Ministri per gli affari europei e della giustizia, di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che disciplina le sanzioni per la violazione delle norme europee sulle sostanze che riducono lo strato di ozono (Regolamento CE n. 1005 del 2009 del Parlamento europeo e del Consiglio).
La normativa europea ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di ozono inquinante prevista dal Protocollo di Montreal e stabilisce le norme in materia di produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero, riciclo rigenerazione e distruzione delle sostanze che riducono lo stato di ozono. Il regolamento attribuisce agli Stati membri di disciplinare le sanzioni nel rispetto dei principi di efficacia, proporzionalità e dissuasione. Il decreto approvato dal Consiglio disciplina pertanto le sanzioni amministrative e pecuniarie per tutte le violazioni alle norme del Regolamento.
Il decreto sarà trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti per l’espressione del parere.