Il Capo dello Stato ha affidato a PierLuigi Bersani l’incarico di costituire il Governo, con relativo compito di verificare se riuscirà ad ottenere un sostegno parlamentare in grado di garantire la fiducia. Si tratta, in realtà di un mandato esplorativo o c.d. preincarico, viste le palesi difficoltà e l’incertezza sulla riuscita finale. Nel gioco del toto ministri spuntano fuori nomi eccellenti e di alto profilo morale quali: Stefano Rodotà giurista; Milena Gabanelli, conduttrice di Report, Oscar Farinetti, inventore di Eataly… Così mentre la crisi economica italiana, sotto certi versi paragonabile a quella politica, continua nelle sue incertezze, gli italiani aspettano, con ansia, un governo che dia delle risposte agli annosi temi mai risolti, a una seria “spending review” nella politica e nella Pubblica Amministrazione, insomma, alla crisi politica-economica dilagante.
Tutti sperano che i nuovi eletti abbiano la capacità e responsabilità di confluire su un programma che miri principalmente a risolvere alcuni temi urgenti, legge elettorale, conflitto, corruzione, tagli alla politica e ai privilegi, ecc… Ma, saranno in grado di recepire le richieste della stragrande maggioranza degli italiani o faranno, come sempre, orecchie da mercante?
Saranno in grado di formare un Governo di tutto rispetto, libero ed autonomo, proponendo soluzioni dirette alla collettività dei cittadini italiani?