COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
DELIBERA 9 giugno 2021
Ricognizione e riprogrammazione delle risorse utilizzabili per il completamento e la messa in esercizio del sistema MO.S.E. e dei correlati interventi necessari alla salvaguardia della laguna e della citta' di Venezia, paesaggistici e di compensazione ambientale, ai sensi dell'articolo 95, comma 23, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104. Programma delle infrastrutture strategiche - legge 21 dicembre 2001, n. 443 (legge obiettivo) - (CUP D51B02000050001). (Delibera n. 39/2021). (21A04872)
(GU n.197 del 18-8-2021)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione economica e istituzione del Comitato dei Ministri per la programmazione economica» e, in particolare, l'art. 16, concernente l'istituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica, di seguito CIPE o Comitato, nonche' le successive disposizioni legislative relative alla composizione dello stesso Comitato; Vista la legge 29 novembre 1984, n. 798, recante «Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia», e successive modificazioni, che: 1) all'art. 1, ha autorizzato, «nel triennio 1984-1986, l'attuazione di interventi finalizzati alla salvaguardia di Venezia ed al suo recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico», indicandone l'onere complessivo e il relativo riparto annuale; 2) all'art. 2, ha precisato la quota parte di risorse da destinare ad interventi di competenza di varie amministrazioni, inclusi gli interventi di competenza statale; 3) all'art. 3, ha precisato che la quota di risorse per interventi di competenza dello Stato doveva essere destinata, tra l'altro, al finanziamento di «studi, progettazioni, sperimentazioni ed opere volte al riequilibrio idrogeologico della laguna, all'arresto e all'inversione del processo di degrado del bacino lagunare e all'eliminazione delle cause che lo hanno provocato, all'attenuazione dei livelli delle maree in laguna, alla difesa, con interventi localizzati, delle «insulae» dei centri storici e a porre al riparo gli insediamenti urbani lagunari dalle «acque alte» eccezionali, anche mediante interventi alle bocche di porto con sbarramenti manovrabili per la regolazione delle maree»; 4) all'art. 3, comma 3, comma poi abrogato dall'art. 6-bis del decreto-legge 29 marzo 1995, n. 96, recante «Interventi urgenti per il risanamento e l'adeguamento dei sistemi di smaltimento delle acque usate e degli impianti igienico-sanitari nei centri storici e nelle isole dei Comuni di Venezia e di Chioggia» convertito, con modificazioni, dalla legge 31 maggio 1995, n. 206, ha stabilito che per l'attuazione di alcune tipologie d'interventi, comprensive di quelle di cui al precedente punto 3, l'allora Ministero dei lavori pubblici era «autorizzato a procedere mediante ricorso ad una concessione da accordarsi in forma unitaria a trattativa privata, anche in deroga alle disposizioni vigenti, a societa', imprese di costruzione, anche cooperative, e loro consorzi, ritenute idonee dal punto di vista imprenditoriale e tecnico-scientifico», «nonche' a procedere mediante ricorso a concessione» anche per ulteriori interventi previsti dallo stesso art. 3, sentito, «in relazione alle connesse convenzioni, il Comitato di cui» al successivo art. 4; 5) all'art. 4 ha istituito un Comitato istituzionale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna (c.d. «Comitatone»), cui ha demandato «l'indirizzo, il coordinamento e il controllo per l'attuazione degli interventi previsti» dalla stessa legge n. 798 del 1984 nonche' l'approvazione del «piano degli interventi nell'ambito della Laguna di Venezia» e le decisioni «sulla ripartizione delle risorse stanziate per la loro attuazione»; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri», e successive modificazioni; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi», e successive modificazioni; Vista la legge 3 agosto 1998, n. 295, recante «Disposizioni per il finanziamento di interventi e opere di interesse pubblico», che all'art. 3, comma 2, ha autorizzato limiti d'impegno quindicennali per «la prosecuzione dei programmi di intervento per la salvaguardia di Venezia e il suo recupero architettonico, urbanistico, ambientale e socio-economico», precisando che il riparto dei finanziamenti sarebbe stato disposto «sulla base dello stato di attuazione degli interventi risultante da motivate relazioni da parte dei soggetti attuatori» e con decreto dell'allora Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica «su proposta del Comitato di cui all'art. 4» della citata legge n. 798 del 1984; Vista la delibera CIPE 21 dicembre 2001, n. 121, con la quale, ai sensi dell'allora vigente legge 21 dicembre 2001, n. 443, recante «Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive», e' stato approvato il 1° Programma delle infrastrutture strategiche, di seguito PIS, che include, nell'allegato 1, il «Progetto per la salvaguardia della laguna e della citta' di Venezia: sistema MO.S.E.»; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto, di seguito CUP, e in particolare: 1) la delibera CIPE 27 dicembre 2002, n. 143, come successivamente integrata e modificata dalla delibera 29 settembre 2004, n. 24, con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 2) la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», come modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale» convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, il quale, all'art. 11, dispone che ogni progetto d'investimento pubblico deve essere dotato di un CUP e, in particolare, prevede, tra l'altro, l'istituto della nullita' degli «atti amministrativi adottati da parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il finanziamento pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di investimento pubblico» in assenza dei corrispondenti codici, che costituiscono elemento essenziale dell'atto stesso; 3) la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano straordinario contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia» e successive modificazioni, che all'art. 6 definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; 4) il citato decreto-legge n. 76 del 2020, e, in particolare, l'art. 41, comma 1; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, con la quale questo Comitato: 1) ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che l'allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di seguito MIT, era chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel PIS; 2) ha individuato, in un allegato alla delibera, il Consorzio Venezia nuova quale «soggetto autorizzato a contrarre il mutuo», ovvero soggetto titolare della realizzazione dell'intervento, essendo per altro il Consorzio Venezia nuova la struttura che doveva assolvere i compiti di concessionario dello Stato per la realizzazione di studi, attivita' sperimentali, progettazioni e opere, e doveva pianificare, organizzare, gestire e controllare i vari interventi di salvaguardia nelle diverse fasi attuative, fungendo nel contempo, operativamente, da interfaccia con l'amministrazione concedente (ex Magistrato alle acque di Venezia, ora Provveditorato interregionale per le opere pubbliche) e con gli esecutori delle attivita', dovendo seguire lo sviluppo degli interventi, dalla loro definizione nell'ambito della contrattualistica con l'autorita' concedente, alla loro progettazione, al loro completamento; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonche' nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136», e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»; Visto il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante «Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114; Viste le disposizioni in tema di controllo dei flussi finanziari e, in particolare: 1) l'art. 36 del citato decreto-legge n. 90 del 2014, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e agli insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis, e 176, comma 3, lettera e) del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art. 203, comma 2 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici» e successive modificazioni; 2) la delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, che aggiorna - ai sensi del comma 3 del sopra menzionato art. 36 del decreto-legge n. 90 del 2014 - le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera di questo Comitato 5 maggio 2011, n. 45; Visto l'art. 18, comma 3, del sopra richiamato decreto-legge n. 90 del 2014, che ha soppresso: 1) il Magistrato delle acque per le province venete e di Mantova, istituito ai sensi della legge 5 maggio 1907, n. 257, concernente l'istituzione del Magistrato alle acque per le provincie venete e di Mantova, e successive modificazioni, e ne ha trasferito funzioni, compiti e attribuzioni al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche competente per territorio; 2) il comitato tecnico di magistratura, di cui all'art. 4 della citata legge n. 257 del 1907, disponendo che il comitato tecnico-amministrativo, istituito presso il provveditorato di cui al precedente alinea, sia competente a pronunciarsi su determinate tipologie di progetti da eseguire a cura dello Stato a totale suo carico, anche quando il relativo importo ecceda i 25 milioni di euro; Considerato che il Consorzio Venezia nuova e' stato posto in straordinaria e temporanea gestione, ai sensi dell'art. 32, comma 1, lettera b) del sopra richiamato decreto-legge n. 90 del 2014, con provvedimenti del prefetto di Roma n. 280717 del 1° dicembre 2014 e n. 120340 del 27 aprile 2015; Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'11° «Allegato infrastrutture alla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2013», che include, nella «Tabella 0 - Programma delle infrastrutture strategiche», nell'ambito dell'infrastruttura «Progetto salvaguardia della laguna e citta' di Venezia», l'intervento «MO.S.E.», per un costo complessivo di 5.493,16 milioni di euro; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con il quale e' stata soppressa la Struttura tecnica di missione, istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni, e sono stati trasferiti i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto alle competenti Direzioni generali del Ministero; Vista la delibera 6 agosto 2015, n. 62, con la quale questo Comitato ha approvato lo schema di protocollo di legalita' licenziato nella seduta del 13 aprile 2015, dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di seguito CCASGO, istituito con decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Visto il citato decreto legislativo n. 50 del 2016 e in particolare: 1) l'art. 200, comma 3, il quale prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettui una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione degli investimenti, di seguito DPP, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; 2) l'art. 201, comma 9, il quale prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; 3) l'art. 203 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari, di seguito CCASIIP, ha assorbito ed ampliato tutte le competenze del pre-vigente CCASGO; 4) l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il MIT provvede, tra l'altro, alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e di successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, proponendo a questo stesso Comitato le eventuali prescrizioni per l'approvazione dei progetti; 5) l'art. 214, comma 11, il quale prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163 del 2006; 6) l'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto previsto nel medesimo decreto legislativo n. 50 del 2016, stabiliscono rispettivamente che: 6.1) lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o gli avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore; 6.2) per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture strategiche gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati, e per i quali la procedura di valutazione di impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 6.3) le procedure per la valutazione d'impatto ambientale delle grandi opere, avviate alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo n. 50 del 2016, secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 214, comma 11, e all'art. 216, comma 27 del citato decreto legislativo n. 50 del 2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006; Vista la legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», che all'art. 1, comma 140, ha previsto l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di seguito MEF, di un fondo da ripartire «per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, anche al fine di pervenire alla soluzione delle questioni oggetto di procedure di infrazione da parte dell'Unione europea», individuando la dotazione del fondo stesso, per gli anni dal 2017 al 2032, e i settori di spesa finanziabili e prevedendo, tra l'altro, le modalita' di utilizzo del fondo e l'individuazione degli interventi da finanziare; Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020», che all'art. 1, comma 1072, e successive modificazioni, ha rifinanziato il fondo di cui al citato art. 1, comma 140, della citata legge n. 232 del 2016, per gli anni dal 2018 al 2033, e nell'ambito del cui riparto sono stati destinati 100 milioni di euro per le attivita' della fase di avviamento del MO.S.E.; Visto l'art. 1, comma 15 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante «Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici» convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55; Visto l'art. 4, comma 6-bis del citato decreto-legge n. 32 del 2019, che ha previsto, per la prosecuzione dei lavori di realizzazione del sistema MO.S.E., con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la Regione del Veneto, sentiti i Ministri dell'economia e delle finanze, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per i beni e le attivita' culturali e delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, la Citta' metropolitana di Venezia e il Comune di Venezia, la nomina di un commissario straordinario incaricato di sovraintendere alle fasi di prosecuzione dei lavori volti al completamento dell'opera, potendo anche assumere le funzioni di stazione appaltante e operando in raccordo con la struttura del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia; Visto il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante «Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine di cui all'art. 48, commi 11 e 13 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229», convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio 2021, per «rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'assemblea generale dell'Organizzazione delle nazioni unite il 25 settembre 2015», questo Comitato assuma «la denominazione di Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)» e che «a decorrere dalla medesima data ... in ogni altra disposizione vigente, qualunque richiamo al Comitato interministeriale per la programmazione economica deve intendersi riferito al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 novembre 2019, con il quale e' stato nominato il commissario straordinario per il MO.S.E., ai sensi dell'art. 4, comma 6-bis del citato decreto-legge n. 32 del 2019, con il compito di sovraintendere alle fasi di prosecuzione dei lavori volti al completamento del sistema MO.S.E. e la possibilita' di assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante; Visto il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale» convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120; Visto il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante «Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia», convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126; Visto in particolare l'art. 95 del suddetto decreto-legge n. 104 del 2020, rubricato «Misure per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna e istituzione dell'Autorita' per la laguna di Venezia», che ha previsto: 1) al comma 1, l'istituzione dell'Autorita' per la laguna di Venezia - «ente pubblico non economico di rilevanza nazionale dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria» - che «opera nell'esercizio delle funzioni pubbliche ad essa affidate in base ai principi di legalita', imparzialita' e trasparenza, con criteri di efficienza, economicita' ed efficacia nel perseguimento della sua missione» e che e' sottoposta «ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti»; 2) al comma 2, l'attribuzione alla succitata autorita' di «tutte le funzioni e competenze relative alla salvaguardia della citta' di Venezia e della sua laguna e al mantenimento del regime idraulico lagunare, ivi incluse ... quelle gia' attribuite al Magistrato alle acque e trasferite al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia» ai sensi del succitato art. 18, comma 3 del decreto-legge n. 90 del 2014, individuando, tra le funzioni da esercitare: 2.1) l'approvazione del «programma triennale per la tutela della laguna di Venezia», del «programma unico integrato» e del «programma di gestione e manutenzione» del MO.S.E.; 2.2) lo svolgimento delle «attivita' di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria» del MO.S.E., anche costituendo - «per lo svolgimento di servizi professionali e di assistenza tecnica ad elevata specializzazione non reperibili presso le pubbliche amministrazioni» - «una societa' da essa interamente partecipata, i cui rapporti con l'autorita'» siano «disciplinati mediante convenzioni finanziate con le risorse disponibili a legislazione vigente per le attivita' di manutenzione del MO.S.E. La societa' opera sulla base di un piano che comprovi la sussistenza di concrete prospettive di mantenimento dell'equilibrio economico e finanziario della gestione»; 3) al comma 17, l'autorizzazione di spesa di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2034 per le suddette «attivita' di gestione e di manutenzione ordinaria e straordinaria» del MO.S.E., successivamente integrata, ai sensi dell'art. 21, comma 2, della legge n. 196 del 2009, di 23 milioni a decorrere dal 2022 dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023»; 4) al comma 18, che con decreto dell'allora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, dovesse essere nominato il commissario liquidatore del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., con decadenza, come specificato al successivo comma 19, «di tutti gli organi, anche straordinari, del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., di cui il predetto commissario liquidatore» avrebbe assunto «i relativi poteri, funzioni ed obblighi»; 5) al comma 20, i compiti del suddetto commissario liquidatore, tra i quali figurano: 5.1) la gestione del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l. per «ultimare le attivita' di competenza relative al MOSE ed alla tutela e salvaguardia della Laguna di Venezia, in esecuzione degli atti convenzionali», e la «consegna dell'opera in favore dell'Autorita'»; 5.2) lo scioglimento del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., «provvedendo alla relativa liquidazione, successivamente alla consegna del MOSE all'autorita' medesima», nonche' la «verifica» e l'«accertamento delle attivita' svolte dal Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a r.l.» e l'«adozione dei necessari atti anche di natura negoziale»; 6) al comma 21, che il suddetto commissario assuma «tutti i poteri ordinari e straordinari per la gestione del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., anche ai fini della celere esecuzione dei lavori relativi per il completamento dell'opera» e che le attivita' del commissario siano «concluse entro il termine massimo di diciotto mesi dall'assunzione della gestione del MOSE da parte dell'autorita'»; 7) al comma 23: 7.1) che il «Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze» procedesse «alla verifica di eventuali somme utilizzabili iscritte nel bilancio dello Stato e non piu' dovute, con esclusione delle somme perenti, per contratti di finanziamento stipulati con istituzioni finanziarie per la realizzazione del «sistema MO.S.E.»; 7.2) che in base all'esito della suddetta verifica, «con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica, su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,» si provvedesse «alla definitiva ricognizione e conseguente riprogrammazione» delle suddette risorse, che - anche se iscritte in conto residui - avrebbero dovuto essere «assegnate per il completamento e la messa in esercizio» del «sistema MO.S.E.»; 7.3) che il Ministro dell'economia e delle finanze fosse «autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio anche in conto residui»; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 19 novembre 2020, n. 518, di nomina del commissario liquidatore del Consorzio Venezia nuova; Visti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 23 dicembre 2020, n. 190 e n. 191, con i quali sono stati adottati i regolamenti concernenti l'organizzazione, rispettivamente, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e degli uffici di diretta collaborazione del medesimo Ministero; Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri», convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, ed in particolare: 1) l'art. 2, il quale ha previsto che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sia ridenominato Ministero della transizione ecologica, di seguito MITE; 2) l'art. 5, il quale ha previsto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia ridenominato Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di seguito MIMS; 3) l'art. 6, il quale ha previsto che il Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo sia ridenominato Ministero della cultura, di seguito MIC; Viste le delibere CIPE 29 novembre 2002, n. 109, 29 settembre 2003, n. 72, 29 settembre 2004, n. 40, 20 dicembre 2004, n. 75, 29 marzo 2006, n. 74, 3 agosto 2007, n. 70, 31 gennaio 2008, n. 11, 18 dicembre 2008, n. 115, 18 novembre 2010, n. 87, 5 maggio 2011, n. 5, 6 dicembre 2011, n. 87, 26 ottobre 2012, n. 97, 11 dicembre 2012, n. 126, 21 dicembre 2012, n. 137, 18 febbraio 2013, n. 7, 9 settembre 2013, n. 67, e 10 novembre 2014, n. 42, con le quali questo Comitato ha assunto determinazioni in ordine al «Progetto per la salvaguardia della laguna e della citta' di Venezia: sistema MO.S.E.», destinando o rimodulando i contributi per la realizzazione dell'opera; Vista la nota 12 aprile 2021, n. 13849, con la quale il MIMS ha chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo Comitato della «ricognizione e conseguente riprogrammazione delle risorse di somme utilizzabili, iscritte nel bilancio dello Stato per il completamento e la messa in esercizio del sistema MOSE, art. 95, comma 23 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, con legge 13 ottobre 2020, n. 126», trasmettendo la relativa documentazione istruttoria; Vista la nota 14 aprile 2021, n. 14288, con la quale, ad aggiornamento della precedente nota n. 13849, il MIMS ha trasmesso un appunto illustrativo per un'informativa a questo Comitato; Vista la nota 21 maggio 2021, n. 20214, con la quale il MIMS ha trasmesso la documentazione che «sostituisce integralmente la precedente inviata con nota n. 14288 del 14 aprile 2021», comunicando di aver richiesto in pari data l'intesa del MEF «sulla ricostruzione contabile effettuata da questo Ministero che perviene all'individuazione della disponibilita' di somme per circa 538 milioni di euro» e fornendo i seguenti allegati alla relazione istruttoria: a) valore delle risorse finanziate per il sistema MO.S.E.; b) quadro degli interventi e relativo cronoprogramma; c) interventi da finanziare; d) azioni a tutela della finanza pubblica; e) somme stanziate per il sistema MO.S.E.: aggiornamento; Vista la nota 3 giugno 2021, n. 10436, con la quale il capo di Gabinetto del MEF ha espresso l'intesa al MIMS ai sensi del citato art. 95, comma 23 del decreto-legge 104 del 2020 e, con riferimento alla quantificazione delle risorse ha trasmesso la nota 27 maggio 2021, n. 149200, del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, di seguito R.G.S., con la quale sono stati comunicati gli esiti delle attivita' tecniche ed istruttorie ai fini dell'espressione dell'intesa, propedeutica all'assunzione della delibera di questo Comitato per la definitiva ricognizione e conseguente riprogrammazione delle risorse di cui al citato art. 95, comma 23, del decreto-legge n. 104 del 2020, individuando le risorse stesse in 538.421.225,00 euro; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal MIMS e, in particolare, che: 1) il Consorzio Venezia nuova, di seguito CVN, unione di imprese e cooperative di costruzione, nazionali e locali, e' il concessionario del MIT - Magistrato alle acque di Venezia (MAV), per la realizzazione dei piani di salvaguardia della Laguna di Venezia, tra i quali rientra anche il sistema MO.S.E.; 2) funzioni, compiti e attribuzioni del MAV sono stati trasferiti al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige ed il Friuli-Venezia Giulia ai sensi del citato art. 18, comma 3 del decreto-legge n. 90 del 2014; 3) il CVN e' stato posto in amministrazione temporanea e straordinaria ai sensi dell'art. 32, comma 1 del citato decreto-legge n. 90 del 2014, in esecuzione di provvedimenti del prefetto di Roma, fino al 15 dicembre 2020 ed e' attualmente amministrato da un commissario liquidatore nominato ai sensi del citato art. 95, comma 18 del decreto-legge n. 104 del 2020, con i compiti di cui al successivo comma 20; 4) il CVN ha operato secondo un Piano generale degli interventi, di seguito PGI, formulato sulla base degli indirizzi del Comitatone e approvato dal comitato tecnico del MAV e dallo stesso Comitatone (adunanza del 19 giugno 1991), nonche' indicato come riferimento per lo sviluppo e il finanziamento degli interventi dalla legge 5 febbraio 1992, n. 139, recante «Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna»; 5) in data 4 ottobre 1991 e' stata stipulata, tra il MAV ed il CVN la Convenzione generale rep. n. 7191 che, insieme ai successivi atti aggiuntivi e attuativi, ha definito la disciplina generale del rapporto concessorio per la realizzazione degli interventi di salvaguardia previsti nel PGI, da realizzare per lotti in funzione dei finanziamenti disponibili; 6) l'importo complessivamente destinato all'opera attraverso appositi atti attuativi fino al 2016, ammontava a 6.400,07 milioni di euro, di cui 4.115,63 milioni di euro sotto forma di limiti d'impegno/contributi pluriennali e 2.283,25 milioni di euro sotto forma di contributi annuali, oltre a 1,19 milioni di euro quali maggiori somme rivenienti a titolo di interessi compensativi; 7) il CVN e' stato autorizzato a contrarre mutui a valere sulla quota delle assegnazioni di limiti d'impegno e contributi pluriennali, con oneri di ammortamento a carico dello Stato e, con decreti interministeriali, sono state definite le concrete modalita' di utilizzo di tali risorse (mediante attualizzazione e/o erogazione diretta); 8) la disponibilita' complessiva di 5.492,70 milioni di euro deriva quindi dalla sommatoria della stima del capitale ottenibile dalle operazioni di mutuo effettuate a valere sui limiti di impegno/contributi pluriennali, pari a 3.208,26 milioni di euro, e delle ulteriori risorse ammontanti a 2.284,44 milioni di euro; 9) sono state pertanto progressivamente contrattualizzate risorse pari a 5.492,70 milioni di euro, mediante la sottoscrizione tra amministrazione concedente e concessionario CVN di atti attuativi alla Convenzione generale, rep. n. 7191 del 1991, e di loro successivi atti aggiuntivi, individuati secondo l'ammontare del finanziamento di volta in volta concesso, approvati con decreto del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e registrati dalla Corte dei conti; il relativo quadro riepilogativo delle assegnazioni disposte da questo Comitato o per legge per il sistema MO.S.E. e' incluso nell'allegato A) e nell'allegato E) alla relazione istruttoria del MIMS; 10) in relazione ai minori tassi di interesse applicati e alla diversa modalita' di utilizzo dei limiti d'impegno e contributi pluriennali assegnati, gli oneri finanziari sono risultati inferiori a quelli previsti, determinando maggiori disponibilita' per complessivi 538,42 milioni di euro, come indicato nella tabella che segue: Tabella riepilogativa dei finanziamenti per atto attuativo e indicazione minori oneri per mutuo riprogrammabili (in milioni di euro) Parte di provvedimento in formato grafico 11) a seguito della chiusura anticipata di alcuni contratti di mutuo relativi a contributi pluriennali, richiesta dal CVN che ha cosi' rinunciato ad alcune erogazioni, il suddetto importo di 5.492,70 milioni di euro, dev'essere aggiornato in 5.484,56 milioni di euro, come riportato nell'allegato E) alla relazione istruttoria del MIMS; 12) le risorse di cui al punto precedente sono state integrate dall'assegnazione di 100 milioni di euro, resi disponibili ai sensi dell'art. 1, comma 1072 della richiamata legge n. 205 del 2017 e destinati al finanziamento della fase di avviamento del MO.S.E.; 13) la tabella seguente riepiloga l'evoluzione dei finanziamenti disponibili ad esito della ricognizione, senza aumento di spesa complessiva, per il sistema MO.S.E. dopo il 2017, sia con riferimento agli stanziamenti (al lordo degli oneri passivi per mutui) che in termini di capacita' di investimento (al netto dei predetti oneri), in milioni di euro: Parte di provvedimento in formato grafico 14) le risorse disponibili hanno consentito di realizzare progressivamente lavori inerenti all'intero sistema MO.S.E. e in particolare: 14.1) opere alle bocche di porto (Lido-Treporti, Lido-San Nicolo', Malamocco, Chioggia) e attivita' connesse per la regolazione delle maree; 14.2) opere di infrastrutturazione dell'area nord dell'Arsenale di Venezia, per ubicarvi le attivita' del Centro operativo per la gestione operativa delle barriere; 14.3) implementazione di specifiche piattaforme informatiche e banche dati funzionali all'avviamento; 14.4) piano delle misure di compensazione, conservazione e riqualificazione ambientale richieste dalla Commissione europea, elaborato dal MAV con i competenti uffici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Regione del Veneto (Piano Europa); 15) al 31 dicembre 2020 l'avanzamento lavori era del 95%; 16) nell'ambito degli interventi gia' conclusi, di quelli in corso di esecuzione e di quelli di prossimo avvio (con relativi progetti gia' approvati) - che ammontavano complessivamente a circa 5.444,86 milioni di euro (compresi circa 42,81 milioni di euro, afferenti il citato stanziamento di 100 milioni di euro) e disponevano di finanziamenti interamente stanziati - l'istruttoria illustra lo stato di avanzamento delle opere alle bocche di porto, delle attivita' collegate al sistema MO.S.E. e delle attivita' a misura e a rimborso; 17) relativamente all'avanzamento degli interventi di compensazione ambientale - costituiti dagli interventi previsti dal Piano redatto dall'allora MAV, di concerto con la Regione Veneto e il Ministero dell'ambiente, in ottemperanza alle prescrizioni della Commissione europea, recepite anche dal CIPE, nonche' dalle attivita' di monitoraggio e controllo pluriennale dei lavori ambientali realizzati - e' stata avviata una revisione progettuale per ottimizzarne contenuti e costi, garantendo comunque il raggiungimento degli obiettivi richiesti dalla Commissione europea; 18) l'istruttoria presentata dal MIMS per la presente delibera illustra gli interventi di completamento del sistema MO.S.E. ancora da avviare in quanto i relativi progetti devono essere sottoposti ad approvazione, ma risultano comunque gia' finanziati per complessivi 139,70 milioni di euro, di cui circa 57,19 milioni di euro afferenti allo stanziamento di 100 milioni di euro, e quindi di prossima contrattualizzazione; 19) tali interventi riguardano il completamento delle opere civili presso le bocche di porto, il mantenimento in efficienza o il ripristino delle opere civili e impiantistiche gia' realizzate, il completamento di alcuni interventi impiantistici (tra cui gli adeguamenti dei progetti originari degli impianti principali ed alcuni interventi finalizzati alla messa in esercizio anticipata delle barriere), la prosecuzione fino a fine opera dei monitoraggi ambientali e dei cantieri, la prosecuzione delle opere di riqualificazione ambientale della laguna (che costituiscono parte delle misure di compensazione del Piano Europa), le opere di completamento delle infrastrutture presso il sito dell'arsenale e la prosecuzione delle attivita' del servizio informativo; 20) la realizzazione del sistema MO.S.E. per stralci, in base ad atti contrattuali che si sono succeduti in funzione dello stanziamento delle risorse, ha determinato di fatto la frammentazione dell'opera ed un suo sviluppo nel tempo condizionato dalla disponibilita' dei fondi assegnati, con conseguente necessita' di finanziare la manutenzione prolungata degli stralci dell'opera gia' realizzati, in attesa dello sviluppo e/o del completamento di altri; 21) il 30 marzo 2017 e' stato sottoscritto il 6° atto aggiuntivo alla Convenzione generale, il cui provvedimento di approvazione del competente Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche e' stato registrato dalla Corte dei conti; 22) alla luce delle vicende giudiziarie che hanno riguardato il MO.S.E. e delle criticita' operative, finanziarie e di mantenimento dell'opera, il suddetto atto aggiuntivo ha mirato a: 22.1) garantire il completamento del sistema MO.S.E. entro una tempistica certa e con ottimale esecuzione dei lavori; 22.2) garantire la possibilita' di avviare la gestione e la manutenzione del sistema con attivita' propedeutiche da far partire nell'immediato, in parallelo al completamento dell'opera e in attesa di specifico stanziamento per la fase di avviamento vera e propria; 22.3) garantire la realizzazione di tutti gli interventi correttivi e di risoluzione delle criticita' emerse dagli approfondimenti effettuati, nelle more dell'individuazione delle responsabilita' che hanno causato tali criticita'; 22.4) delineare un primo piano degli interventi di completamento, oggetto di successivo necessario approfondimento, e aggiornare il cronoprogramma delle attivita' previste, anche rivisitate in un'ottica di contenimento dei costi, prevedendo il 30 giugno 2020, quale termine di realizzazione degli impianti definitivi e inizio della gestione, nonche' il 31 dicembre 2021 quale data di consegna delle opere all'amministrazione concedente e termine della fase di avviamento; 23) sono state approfondite le necessita' tecniche ed operative dell'opera e, per non fermare l'opera e permetterne la pronta operativita' in questi ultimi mesi, e' stato deciso di: 23.1) realizzare una serie di attivita' necessarie che non trovano attualmente capienza dell'ambito degli atti attuativi in essere; 23.2) anticipare, in attesa di specifico stanziamento, alcune attivita' di avviamento e manutenzione; 23.3) disporre di risorse per risolvere le criticita', in attesa di individuazione, in sede giurisdizionale, delle relative responsabilita'; 24) a seguito di incontri con il concessionario e tenuto conto che le barriere del sistema MO.S.E. sono entrate in funzione anche parallelamente alla realizzazione delle opere, per contrastare l'innalzamento del livello della laguna e i gravi danni che recavano alla citta' di Venezia e alle altre isole, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche ha ulteriormente aggiornato il cronoprogramma che ridefinisce gli interventi da realizzare, ma ha confermato - per il funzionamento delle barriere - la data del 31 dicembre 2021, mentre la data di completamento e' legata alla durata della fase di avviamento; 25) l'aggiornamento degli interventi da finanziare per i quali il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e il MIMS hanno ravvisato la necessita' di provvedere urgentemente a interventi di completamento del sistema MO.S.E., paesaggistici e di compensazione ambientale, di ripristino, migliorativi e di verifica tecnica di alcune parti dell'opera gia' completate, di manutenzione, di attivita' della prima fase di avviamento e di prosecuzione della salvaguardia, corrisponde ad un ammontare pari a 538.421.228,14 euro come riassunto nella tabella seguente: Allocazione proposta dal MIMS per la riprogrammazione delle risorse di cui al comma 23, art. 95, decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (importi in euro) Parte di provvedimento in formato grafico 26) le suddette attivita' afferiscono alla fase di realizzazione dell'opera e alla verifica del suo funzionamento e si ritiene, quindi, che possano essere finanziate con l'utilizzo (diretto e/o mediante attualizzazione) delle risorse gia' stanziate da questo Comitato per il sistema MO.S.E., senza necessita' di ulteriori assegnazioni statali; 27) in sintesi, le risorse destinate e da destinare al sistema MO.S.E. sono sinora imputate come risulta dalla seguente tabella: (importi in milioni di euro) Parte di provvedimento in formato grafico 28) come evidenziato nella relazione istruttoria, la maggior parte delle risorse e' costituita da limiti d'impegno e contributi pluriennali che sono stati utilizzati con modalita' definite dai vari decreti interministeriali emanati; 29) sono stati sottoscritti dal concessionario diversi contratti di finanziamento con gli istituti finanziatori, ai quali lo Stato versa somme a titolo di rimborso per capitale e interessi; 30) allo scadere del periodo di utilizzo dei contratti di mutuo, e' stato previsto un atto di ricognizione per definire il valore della quota annua di contributo che lo Stato deve restituire all'Istituto finanziatore, a copertura delle quote di capitale e di interessi maturate a fronte delle erogazioni effettuate, e - per effetto di tassi d'interesse progressivamente ridotti e di erogazioni protratte nel tempo, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato - i limiti d'impegno e i contributi pluriennali stanziati sono risultati superiori rispetto alla quota da restituire annualmente all'Istituto finanziatore fino all'estinzione dei mutui; 31) di conseguenza, fermo restando il valore complessivo dei contributi assegnati e quindi della spesa pubblica, sono state rese utilizzabili ulteriori risorse per circa 177,25 milioni di euro relativamente ai contratti conclusi con la Banca europea degli investimenti, di seguito BEI, e di circa di circa 361,17 milioni di euro, relativamente ai contratti conclusi con Cassa depositi e prestiti, di seguito CDP, per un totale di circa 538,42 milioni di euro; 32) la proposta riguarda l'autorizzazione all'utilizzo delle suddette quote di contributi, per un totale di circa 538,42 milioni di euro, a fronte delle quali il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e il CVN potranno sottoscrivere ulteriori specifici atti contrattuali attuativi della Convenzione generale per il finanziamento degli interventi sopra indicati; Considerato che la proposta di assegnazione di 538.421.228,14 euro risulta superiore di 3,14 euro rispetto all'esito della ricognizione su cui il MEF ha espresso l'intesa, che e' pari a 538.421.225,00 euro, e che, pertanto, l'assegnazione va riallineata alla disponibilita' verificata con la predetta ricognizione; Ritenuto di individuare il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, quale amministrazione referente per l'aggiornamento e l'inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229; Considerato che ai fini di un migliore monitoraggio deve essere effettuata la fusione di tutti i CUP associati alle diverse tranche di finanziamento dell'intero sistema MO.S.E. nell'unico CUP dell'opera (il CUP principale: D51B02000050001); Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art. 3 del vigente regolamento di questo Comitato di cui alla delibera CIPE 20 dicembre 2019, n. 82, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica», cosi' come modificata dalla delibera CIPE 15 dicembre 2020, n. 79, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»; Considerato il dibattito svoltosi durante la riunione preparatoria del CIPESS del 28 maggio 2021, nel corso della quale il MITE ha chiesto di inserire la seguente prescrizione: «Il Ministero della transizione ecologica svolge le attivita' di verifica assegnate dal combinato disposto dell'art. 185, commi 6 e 7 del decreto legislativo n. 163 del 2006, per quanto applicabile dal decreto legislativo n. 50 del 2016 e dell'art. 28 del decreto legislativo n. 152 del 2006, relative al controllo e al monitoraggio degli impatti ambientali significativi provocati dal complesso di opere e interventi che verranno realizzati in Laguna, alla valutazione e all'elaborazioni dei risultati complessivi ed alla verifica del raggiungimento degli obiettivi, anche in adempimento a quanto sara' previsto dalla procedura di VAS del nuovo Piano morfologico e dagli impegni assunti con la Commissione europea al fine di archiviare la procedura di infrazione n. 2003/4762»; Vista la nota predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base dell'odierna seduta di questo Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze per la verifica delle somme utilizzabili; Considerato che il Ministro dell'economia e delle finanze ha rilasciato nel corso della seduta odierna di questo Comitato il nulla osta all'ulteriore corso della presente delibera e che, pertanto, la stessa viene sottoposta direttamente in seduta alla firma del segretario e del presidente per il successivo e tempestivo inoltro alla Corte dei conti per il prescritto controllo preventivo di legittimita'; Considerato il dibattito svolto in seduta; Delibera: 1. Di determinare in via definitiva, a seguito della ricognizione effettuata dal Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, ai sensi dell'art. 95, comma 23, del decreto-legge n. 104 del 2020, in complessivi 538.421.225,00 euro le somme utilizzabili iscritte nel bilancio dello Stato e non piu' dovute, con esclusione delle somme perenti, per contratti di finanziamento stipulati con istituzioni finanziarie per la realizzazione del sistema MO.S.E. 2. Di riprogrammare il predetto importo di 538.421.225,00 euro per interventi di completamento del sistema MO.S.E., di compensazione ambientale e paesaggistici, di ripristino, migliorativi e di verifica tecnica di alcune parti dell'opera gia' completate, nonche' delle attivita' di manutenzione conservativa necessaria per il suo funzionamento, di attivita' della prima fase di avviamento e di prosecuzione della salvaguardia della laguna, di cui alle premesse e inclusi con maggiore dettaglio negli allegati 1 e 2 (allegato 1 - «Interventi finanziati» e allegato 2 - «Cronoprogramma degli interventi») alla presente delibera e che della stessa costituiscono parte integrante. 3. Di assegnare le risorse al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. 4. Le somme iscritte sui pertinenti capitoli del bilancio dello Stato dovranno essere destinate prioritariamente al pagamento delle rate di mutuo e, compatibilmente con le disponibilita' di cassa, alle erogazioni dirette connesse alle precedenti assegnazioni e a quelle relative agli interventi finanziati con le risorse riprogrammate ai sensi della presente delibera. 5. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili dovra' inviare una informativa annuale a questo Comitato, in merito all'utilizzo delle risorse ricognite e assegnate con la presente delibera. 6. Il Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili dovra' assicurare la copertura finanziaria delle eventuali maggiori esigenze connesse al completamento e alla messa in esercizio del MO.S.E., allo scopo disponendo rimodulazioni per un valore globale inferiore al 20% del valore complessivo dell'assegnazione odierna. 7. Fermo restando quanto disposto al punto precedente, il Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili potra' disporre eventuali rimodulazioni, per un valore globale inferiore al 20% del valore complessivo dell'assegnazione odierna, nell'ambito degli interventi riportati all'allegato 1. 8. Eventuali rimodulazioni di cui ai punti 6 e 7 per un valore globale superiore o uguale al 20% del valore complessivo dell'assegnazione odierna, potranno essere disposti da questo Comitato, su proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili. 9. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti relativi all'intervento in esame. 10. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili provvedera' a svolgere le attivita' di supporto volte a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza e monitoraggio sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto anche delle indicazioni di cui alla delibera di questo Comitato n. 63 del 2003, ugualmente richiamata in premessa. 11. Il Ministero della transizione ecologica svolge le attivita' di verifica assegnate dal combinato disposto dell'art. 185, commi 6 e 7 del decreto legislativo n. 163 del 2006, per quanto applicabile dal decreto legislativo n. 50 del 2016 e dell'art. 28 del decreto legislativo n. 152 del 2006, relative al controllo e al monitoraggio degli impatti ambientali significativi provocati dal complesso di opere e interventi che verranno realizzati in Laguna, alla valutazione e all'elaborazioni dei risultati complessivi ed alla verifica del raggiungimento degli obiettivi, anche in adempimento a quanto sara' previsto dalla procedura di valutazione ambientale strategica del nuovo piano morfologico e al mantenimento degli impegni assunti con la Commissione europea al fine di archiviare la procedura di infrazione n. 2003/4762. 12. Il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, anche tramite il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili e in accordo con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica - Ufficio V, provvede a far confluire, mediante fusione, tutti i CUP associati alle diverse tranches di finanziamento dell'intero sistema MO.S.E. nel CUP principale D51B02000050001. 13. Ai sensi della delibera di questo Comitato n. 24 del 2004, richiamata in premessa, il CUP D51B02000050001, assegnato all'intervento in esame, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento stesso. 14. Il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, dovra' aggiornare costantemente ed inserire i dati nel sistema di monitoraggio di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, in qualita' di amministrazione titolare del CUP identificativo dell'opera. Roma, 9 giugno 2021 Il Presidente: Draghi Il Segretario: Tabacci Registrato alla Corte dei conti il 29 luglio 2021 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, reg. n. 1102
Allegato 1 INTERVENTI FINANZIATI Opere civili e marittime. Alla bocca di Lido Treporti occorre procedere allo smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere ed al completamento delle finiture degli edifici. Importo totale: euro 5.500.000,00. Alla bocca di Lido San Nicolo' occorre procedere allo smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere, al completamento delle finiture degli edifici ed alla realizzazione dei mascheramenti architettonici. Importo totale: euro 5.660.000,00. Alla bocca di Malamocco occorre procedere al completamento dei lavori integrativi della conca di navigazione, allo smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere, alla demolizione della piarda di fabbricazione dei cassoni ed al completamento delle finiture degli edifici. Importo totale: euro 24.524.688,22. Alla bocca di Chioggia occorre procedere al completamento dell'edificio di spalla sud, al ripristino delle aree utilizzate per la produzione, al completamento delle finiture degli edifici ed allo smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere. Importo totale: euro 10.200.765,71. Impianti. Riguarda il Commissioning nonche' ulteriori attivita' connesse alla funzionalita' dell'impianto elettrico, dell'impianto di comunicazione, dell'impianto antincendio, dell'impianto meccanico, dell'impianto HVAC e del ponte radio. Importo totale: euro 29.500.000,00. Mezzi speciali. Riguardano la realizzazione di un pontone spingente di supporto per l'utilizzo del mezzo denominato «cavalletta» in sostituzione del secondo jack-up e dimezzo per la rimozione dei sedimenti. Importo totale: euro 21.000.000,00. Ripristini e criticita'. Riguardano, in particolare, il ripristino delle criticita' relative alle opere civili alle tre bocche di porto, il ripristino delle criticita' relative alle paratoie, ai gruppi-cerniera ed agli impianti, le integrazioni e le migliorie da apportarsi ai mezzi per la manutenzione delle paratoie, la manutenzione straordinaria degli impianti meccanici ammalorati nelle gallerie di Malamocco e di Treporti, la messa in sicurezza della lunata di Lido, le attivita' per approntamenti emergenze per la Capitaneria di porto, e la risoluzione dei problemi di ossidazione alle parti metalliche (gruppi aggancio, cerniere etc.). Importo totale: euro 68.955.602,14. Manutenzioni conservative e avviamento. Riguardano la manutenzione conservativa degli impianti e delle paratoie e dei gruppi cerniera a Lido Treporti, Lido San Nicolo', Malamocco e Chioggia, l'analisi di affidabilita' del sistema, l'implementazione di un sistema HSE, i test di valutazione sul campo con particolare riguardo alle oscillazioni asincrone delle paratoie, la consegna degli impianti ed il training del personale e la gestione delle strutture delle tre bocche di porto. Importo totale: euro 112.072.170,03. Interventi vari e monitoraggi ambientali. Riguardano la prosecuzione di monitoraggi delle attivita' di cantiere e delle opere di compensazione ambientale, in corrispondenza delle bocche di porto lagunari e degli interventi all'uopo previsti nell'ambito del cd «Piano Europa» (di cui al punto successivo), la prosecuzione dei monitoraggi ambientali di competenza del provveditorato, eseguiti in accordo ed in coordinamento con la Regione del Veneto, ARPA Veneto e ISPRA, relativamente ai corpi idrici lagunari considerati a rischio e finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di qualita' previsti dalla direttiva 2000/60 CE (monitoraggio finalizzato alla classificazione di stato chimico ed ecologico dei corpi idrici lagunari). Cio' anche allo scopo della finalizzazione del nuovo protocollo per la gestione dei sedimenti lagunari. In questa voce sono compresi anche i primi interventi di inserimento paesaggistico del sistema MOSE in corrispondenza delle bocche di porto di Lido Treporti, Lido San Nicolo', Malamocco e Chioggia richiesti dal Ministero per i beni e le attivita' culturali - Sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici di Venezia (oggi Ministero della cultura), condivise con le amministrazioni comunali ed oggetto di confronto pubblico con gli stakeholder. Importo totale: euro 12.100.000,00. Piano Europa. Riguarda il completamento e l'integrazione degli interventi richiesti dalla Commissione europea in esito alla procedura di infrazione n. 2003/4762 relativi alla necessita' di identificare gli impatti conseguenti alla realizzazione del sistema MOSE e le misure idonee a prevenire l'inquinamento od il deterioramento degli habitat. Il prolungarsi dei lavori ha comportato e comporta la necessita' di ulteriori interventi ambientali. Quelli previsti a valere sui fondi residui riguardano in parte la prosecuzione di interventi gia' avviati ed in parte nuovi interventi resisi necessari. In particolare la valorizzazione ambientale litorale e parco Alberoni, il Canale Passaora, i Canali Bastia e Val di Brenta (completamenti), la costituzione di nuovi habitat (Ca' Roman, Santa Maria del Mare, Punta Sabbioni), la riqualificazione aree ex cantiere tra cui Cavallino Treporti (waterfront), il Canale Cenesa Boer Siletto (stralci successivi) il Canale Bastia (completamento), i monitoraggi ambientali specifici per il Piano Europa ed il recupero del forte San Felice. Importo totale: euro 148.474.660,00. Infrastrutture per centro operativo e manutenzione. Riguarda gli interventi di recupero e risanamento edilizio delle strutture presenti in Arsenale Nord, in uso al provveditorato o al suo concessionario, destinate ad ospitare la gestione e la regia della manutenzione del sistema e le attivita' collegate. In particolare la Tesa Novissima, l'area bacini (con interventi oggetto di accordo di programma). Importo totale: euro 50.212.647,50. Servizio informativo. Riguarda la manutenzione del Centro sperimentale di Voltabarozzo con l'istallazione di dissuasori, l'aggiornamento e l'unificazione delle banche dati, il trasferimento del servizio informativo ed il supporto all'amministrazione. Importo totale: euro 9.600.000,00. Interventi di salvaguardia in laguna. Riguardano la messa in sicurezza idraulica dell'insula San Marco, ivi compresa la piazza, il completamento degli interventi di recupero degli edifici storici dell'isola del Lazzaretto Vecchio in Laguna centrale, il consolidamento di un tratto di muro demaniale dell'isola di San Giorgio Maggiore, gli interventi di recupero e valorizzazione dell'isola di Sant'Andrea e dell'annesso Forte demaniale, gli interventi di recupero e di risanamento di marginamenti lagunari siti in comune di Venezia. Importo totale: euro 40.620.691,40.
Allegato 2 CRONOPROGRAMMA Parte di provvedimento in formato grafico