La manovra toccherà 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 miliardi nel 2016.
IMU uguale Trise e più tasse sulla casa. Cambia il nome ma rimane la tassa sulla casa. La nuova Service Tax, che scatta dal 2014, si chiamerà Trise e assorbirà Imu, Tares e Tarsu. Non il tributo provinciale ambientale.
Iva. Rimane l’aliquota al 22%. Bloccato l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali.
“S”vendita del patrimonio dello Stato. Le dismissioni nel 2014 arriveranno 3,2 miliardi. 200 milioni dal riallineamento del valore delle partecipazioni; 500 milioni dalla vendita di immobili (in tre anni 1,5 miliardi). Nello stesso capitolo 2,2 miliardi della revisione del trattamento di perdite di banche, assicurazioni e altri intermediari e 300 milioni da misure per la rivalutazione dei beni delle imprese.
Norma pro eccellenze italiane (Accademia della Crusca, Accademia dei Lincei, ecc…) per evitare criteri che ne avevano menomato l’attività.
Riforma catasto. Per realizzare la riforma del catasto è prevista la spesa di 80 milioni per il 2014 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016.
Blocco dei contratti nel pubblico impiego relativo al triennio 2010-2012 viene esteso fino al 31 dicembre 2014. Per i dipendenti pubblici parte un taglio del 10% della spesa degli straordinari.
Pressione fiscale possibile ma impercettibile discesa nel triennio (2014-2016) dal 44% al 43,3%.
Agenzia delle Entrate 100 milioni per potenziare l’azione di contrasto all’evasione è autorizzata, per il 2014.
Spending review toccherà 16,1 miliardi in 3 anni.
Sanità non subirà nessun taglio (e purtroppo nessuna modifica sul pessimo funzionamento).
Riduzione del cuneo fiscale per 2 miliardi e mezzo entro il 2016.