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Legge di stabilità e giustizia per benestanti, dal 30 gennaio i rincari.

Partono dal 30 gennaio i rincari della giustizia, sempre più usufruibile solo dai più abbienti. Infatti, sarà ancora più costoso (per il comune cittadino) ricorrere avverso un atto nel processo civile e nei giudizi amministrativi. A fine gennaio sarà prevista una sorta di penale per le impugnazioni, anche proposte in via incidentale, respinte integralmente oppure dichiarate inammissibili o improcedibili, attraverso un drastico aumento del contributo unificato. Così, la parte che propone l’impugnazione sarà obbligata a versare un importo pari a quello dovuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale. Il giudice dovrà dare atto dei presupposti per l’applicazione del rincaro e l’obbligo di pagamento sorgerà dal momento del deposito del provvedimento dell’autorità giudiziaria. Insomma sarà vietato tentare o ancora meglio sarà vietato sbagliare.

Ecco le principali novità:

– Impugnazione, in via principale o incidentale, dichiarata infondata, inammissibile o improcedibile: dovrà essere versata un’ulteriore somma pari all’importo del contributo unificato dovuto per l’impugnazione stessa.

– Il contributo unificato per i riti abbreviati di cui al Titolo V, Libro IV del Codice del Processo Amministrativo (Artt. 119-125 DLGS n. 104 del 2 luglio 2010) passa da € 1500 a € 1800, con un aumento del 20%.

– Per i giudizi di impugnazioni relativi ad appalti e lavori pubblici e per quelli delle Autorità indipendenti il contributo è determinato per scaglioni in base al valore della causa (prima erano 4.000 euro fissi):
2.000 euro per cause di valore inferiore a € 200.000.
4.000 euro per cause di valore compreso tra 200.000 ed 1 milione di euro.
6.000 euro per cause di valore superiore ad 1 milione di euro.

– Per le impugnazione di cui al comma 6-bis dell’ articolo 13 del DPR 115/2002 il contributo è aumentato del 50% (analogamente a quanto già previsto nel processo civile dalla precedente legge di stabilità).

–  Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e tutti i casi non previsti da specifiche disposizioni: il contributo unificato passa da € 600 a € 650.

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