Il maxi-emendamento che cancella le Province in Sicilia è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. Il gruppo 5 Stelle ha votato in linea con la maggioranza. Così in sostituzione delle Province saranno previsti i “Consorzi dei Comuni” attraverso elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri.
La Sicilia è la prima Regione italiana ad abolire le Province. Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta dichiara: «Rischio default? Non c’è. Siamo bravi a fare
Il risparmio, con l’abolizione degli Enti provinciali, è stato calcolato in circa 50 milioni di euro. Così gli Enti verranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni.
L’abolizione delle province “e’ una vittoria del Movimento cinque stelle”. Ha detto il capogruppo dei grillini al’Ars, Giancarlo Cancelleri commentando il voto in aula del maxiemendamento che prevede l’abolizione delle province. “Ricordo a tutti che fino a qualche settimana fa gli intenti che si leggevano sui giornali sia dal Governo che dell’opposizione erano quelli di andare al rinvio del voto, oggi stiamo parlando finalmente dell’abolizione di un ente”, dice ancora Cancelleri. “Naturalmente poi i voti si trovano in aula e c’e’ stata una condivisione della scelta – dice ancora – Ma e’ importante perche’ abbiamo sparigliato le carte e alla fine sia il Governatore che le forze di maggioranza hanno ripreso in considerazione la nostra proposta”.
Alle acclamazioni festanti un quesito è apparso su internet ponendo la seguente domanda e riflessione: se la Sicilia dice addio, veramente e definitivamente, alle Province regionali oppure siamo di fronte sostanzialmente a un “cambio nome”. In teoria si potrebbero risparmiare molti più soldi, fino a 700 milioni di euro l’anno, ma in pratica l’unico risparmio vero sarà dato dal costo delle elezioni (circa 13 milioni di euro) e questo perché personale, competenze e sedi verranno “trasferite” nei “liberi consorzi tra Comuni” che in pratica sono la stessa cosa (e tra l’altro, nello statuto della regione sicilia, articolo 15, sono presenti già da parecchio tempo in sostituzione delle province…) le funzioni, inoltre, rimarranno circa le stesse e con questo cambio nome si potrebbe passare a breve da 9 province a 30, 40, 50 liberi consorzi tra comuni… dove è il risparmio vero?