Tra meno di un anno l’acqua radioattiva di Fukushima arriverà sulle coste della California continuando ad inquinare la catena alimentare. È stato considerato dagli esperti un “incidente serio” la perdita d’acqua radioattiva avvenuta la scorsa settimana nella centrale di Fukushima, colpita dal terremoto-tsunami dell’11 marzo 2011.
L’Agenzia sulla sicurezza nucleare nipponica (Nuclear Regulation Authority), ha sostenuto che dopo aver avuto la conferma dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu (Aiea), ha alzato ufficialmente da uno a tre il livello di gravità dell’incidente sulla scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici (International Nuclear and Radiological Event Scale) che in tutto ne ha sette.
La fuga del 19 agosto da uno dei serbatoi della centrale di 300 tonnellate di liquido altamente radioattivo che è finito nell’Oceano Pacifico non può essere considerata “un’anomalia”, come originariamente stabilito, ma un “guasto grave.”
Il livello di radiazioni nei pressi del serbatoio che contiene acqua contaminata nella centrale giapponese di Fukushima è 18 volte piu’ alto rispetto al 22 agosto, ovvero 1.800 millisievert all’ora. Una quantità che uccide una persona esposta nel giro di quattro ore.
Il governo giapponese ha promesso di farsi carico di questa situazione che ha definito “estremamente urgente”.