Astensione dalle udienze degli avvocati prevista per il prossimo 5 luglio contro la “ventilata soppressione tout court di 37 procure e 33 tribunali cosiddetti “minori”, nonché di diverse centinaia di sedi distaccate e uffici di giudici di pace molto spesso modello di efficienza ed efficacia”. A proclamare lo sciopero è l’Organismo unitario dell’avvocatura, riunitosi a Roma il 15 e 16 giugno 2012 presso la Cassa Forense.
Parecchie le iniziative di protesta, niente avvocati in tribunale e assemblee in tutti gli uffici giudiziari nonché “forme di disobbedienza civile come il non pagamento del contributo unificato”. Una iniziativa quest’ultima avanzata dall’Ordine di Nola che ha riscosso molto successo. Ci sono anche precise richieste, come quella di essere sentiti dal Governo e la possibile questioni di incostituzionalità per la normativa sulla geografia giudiziaria.
Nel documento approvato si parla della necessità di “tutela del sistema giustizia”. Per l’Organismo unitario, infatti, la soppressione di centinaia di tribunali cosiddetti “minori”, uffici di giudici di pace e sedi distaccate è una scelta “irrazionale, inutile e un grave errore per il funzionamento della macchina giudiziaria”. Per De Tilla – denuncia il presidente Oua -“la totale soppressione degli uffici del GdP non circondariali si pone in netto contrasto con la legge istitutiva di questo giudice che aveva individuato nella Giustizia laica lo strumento per essere il più vicino possibile alle esigenze del cittadino nell’accedere alla ‘giustizia’ cosiddetta minore”.
Non solo “la totale soppressione delle sezioni distaccate e di un cospicuo numero di tribunali non capoluogo di provincia si pone in netto contrasto con i principi della delega, perché ignora in maniera rilevante il criterio di ridistribuzione territoriale che, assieme agli altri parametri individuati in estensione territoriale, infrastrutture, criminalità, costituivano il punto essenziale della normativa di agosto 2011”.
I tempi stretti vuoi per la sospensione feriale 31 luglio 15 settembre vuoi per l’approssimarsi della scadenza della delega, il prossimo 14 settembre, fanno alzare immediatamente la pressione. Da qui la sollecitazione a mettere in atto immediate forme di protesta che “inducano il Governo a prendere in esame le proposte dell’Avvocatura e dei territori interessati, annunciando il proprio deciso sostegno e l’adesione ad ogni forma di protesta sul territorio insieme ai cittadini e ai sindaci”.
Queste le iniziative deliberate:
1) sollevare in tutte le sedi questioni di incostituzionalità della normativa sulla geografia giudiziaria investendo dell’argomento anche il Parlamento e il Governo;
2) aderire e partecipare a tutte le manifestazioni indette dai Consigli sul territorio;
3) chiedere l’audizione nelle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera sulla revisione della geografia giudiziaria;
4) chiedere al Ministro della Giustizia l’immediata trasmissione del progetto di revisione della geografia giudiziaria preannunciato sulla stampa;
5) proporre una legge di iniziativa popolare per la riformulazione dei criteri di revisione della geografia giudiziaria sulle basi delle indicazioni espresse dall’OUA e recepite nella mozione finale del Congresso Straordinario Forense di Milano;
6) contrastare la proposta normativa sull’appello cassatorio e sulla legge Pinto;
7) invitare gli avvocati a non versare il contributo unificato, in segno di protesta, sulla base delle indicazioni formulate dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola;
8) chiedere audizione al Capo dello Stato e ai Presidenti di Camera e Senato per illustrare le ragioni dell’Avvocatura sulla revisione della geografia giudiziaria, sul processo civile e sulla riforma della professione forense.