Attuando in maniera rigorosa i criteri di carattere tecnico previsti dalla legge delega, lo schema di decreto legislativo – che ora passerà alle Commissioni parlamentari per un parere obbligatorio ma non vincolante – prevede:
– la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale di Napoli Nord non è previsto l’ufficio di procura, la cui competenza è attribuita alla Procura di Napoli Sud);
– la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale;
– la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta organica non subirà alcun ridimensionamento.
A questa riorganizzazione si aggiunge quella degli uffici dei giudici di pace che ha già portato all’individuazione di 674 sedi che saranno soppresse e rispetto alle quali è atteso il parere delle commissioni competenti.
Alcuni criteri – non derogabili – di delega seguiti dal Governo hanno inciso pesantemente sulla possibilità di sopprimere e accorpare uffici di dimensioni inferiori agli standard individuati, come ad esempio l’obbligo di permanenza del tribunale ordinario nei circondari capoluogo di provincia. Il secondo limite è stato rappresentato dalla cosiddetta ‘regola del tre’ (non meno di tre tribunali e procure per ciascun distretto di Corte di Appello), che ha impedito la soppressione di uffici palesemente al di sotto degli standard fissati. Proprio la concomitanza di queste due regole ha ristretto notevolmente l’ambito di intervento sul totale dei 165 tribunali.
Oltre al recupero dell’efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni.
Per quanto riguarda l’edilizia giudiziaria, nei soli casi in cui la sede accorpante non sarà in grado di ospitare gli uffici ivi trasferiti, lo schema di decreto legislativo prevede che possano essere utilizzati, per un periodo fino a cinque anni, gli immobili adibiti a servizio dei tribunali e delle sezioni distaccate soppressi.
MISURE URGENTI PER LA CHIUSURA DELLA GESTIONE DELL’EMERGENZA NELLA REGIONE ABRUZZO
Vista la necessità di porre fine in tempi rapidi allo stato di emergenza dichiarato a seguito del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, il Consiglio dei Ministri ha approvato un emendamento nella legge di conversione del Decreto-legge che contiene misure per la crescita del Paese, all’esame della Camera dei Deputati.
Si tratta di un testo che recupera alcune delle misure già in discussione in Parlamento, formulate nel testo unificato pendente in VIII Commissione della Camera dei deputati e nel disegno di iniziativa popolare, e che dispone:
• la cessazione dello stato di emergenza e delle relative strutture commissariali;
• la gestione della ricostruzione e dello sviluppo dei territori interessati dal sisma mediante il ritorno al sistema delle competenze ordinarie, appositamente rafforzato, al fine di garantire la qualità delle opere e il bilanciamento tra interessi locali e interessi nazionali;
• l’introduzione di norme finalizzate a garantire la trasparenza e l’efficienza dei contratti e del lavoro, l’accelerazione delle procedure, nonché il rispetto dei tempi di esecuzione nella fase di ricostruzione e sviluppo dell’area.
La cessazione dello stato di emergenza e il recupero della gestione ordinaria determina un risparmio di spesa corrente quantificabile in 21 milioni di euro annui. Inoltre comporta certezze e qualità di lavoro per il personale che sarà impegnato nella ricostruzione. In tal modo si individua il percorso per il rilancio dei territori coinvolti nel sisma del 2009, garantendo la crescita, lo sviluppo e la competitività nei settori delle infrastrutture e dell’edilizia e offrendo un rinnovato impulso al sistema produttivo abruzzese.
Il Ministro per la cesione territoriale Fabrizio Barca, nel presentare la proposta, ha illustrato lo stato positivo dell’attività per la ricostruzione privata nelle aree diverse dai centri storici, frutto dell’operato del Commissario per la ricostruzione.
RECEPIMENTO NORMATIVA COMUNITARIA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell’economia e finanze, di concerto con i Ministri competenti, ha poi esaminato in via preliminare lo schema di decreto legislativo che attua la direttiva 2010/73/UE, che modifica la normativa comunitaria relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica (cd. direttiva “prospetto”) e l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e sull’armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato (cd. direttiva “transparency”).
Il Consiglio ha inoltre approvato in via definitiva, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro del lavoro, il decreto legislativo che recepisce la normativa comunitaria in materia di sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
NORMATIVA ANTIMAFIA
Il Consiglio ha poi deliberato lo scioglimento ai sensi della normativa antimafia del Consiglio comunale di Mongiana (Vibo Valentia).
NOMINE
Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro della giustizia, ha nominato il professor Antonio GULLO e il Consigliere Sabato MALINCONINO a Sottosegretari di Stato alla Giustizia.
Il Consiglio, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha deliberato la nomina del professor Pietro RESCIGNO e del dottor Alberto DE ROBERTO componenti del Consiglio dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”.
Su proposta del Ministro della giustizia, ha conferito alla dottoressa Caterina CHINNICI l’incarico di Capo del Dipartimento per la giustizia minorile.
Su proposta del Ministro della difesa, ha promosso a generale di Squadra aerea il generale di divisione aerea r.n.n. dell’Arma aeronautica in s.p. Mirco ZULIANI; ha promosso ad ammiraglio di squadra l’ammiraglio di divisione r.n. del Corso di stato maggiore della Marina militare in s.p. Filippo Maria FOFFI; ha promosso ad ammiraglio ispettore capo l’ammiraglio ispettore r.n. del Corpo del genio navale della Marina militare in s.p. Stefano TORTORA; infine, ha promosso a generale di corpo d’armata il generale di divisione r.n. delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell’Esercito in s.p. Corrado DALZINI.
Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ha nominato a Direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato il dottor Luigi MAGISTRO, estraneo ai ruoli della pubblica amministrazione; ha inoltre promosso a generale di Corpo d’armata il generale di divisione in s.p.e. della Guardia di finanza Domenico MINERVINI.
La riunione è terminata alle ore 12.30.