Decreto anticorruzione
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“La corruzione può attecchire dovunque: nessun organismo e nessuna istituzione possono ritenersene indenni” e “nessuna istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra di responsabilità di fronte al suo dilagare”. È l’allarme lanciato dal procuratore generale presso la Corte dei Conti, Salvatore Nottola.

Scandali Expo per troppe deroghe controlli. ‘Ridisegnare confini P.a.’. ‘Ok crescita ma urgente riassorbire debito’. ‘Redistribuzione tasse decisiva per ripresa’.

Corruzione decreto_anticorruzioneExpo 2015 con i suoi recenti scandali è “un caso emblematico” di deroghe a norme e controlli, “smantellati in virtù dell’urgenza, che hanno di fatto favorito la corruzione. È la denuncia del procuratore generale presso la Corte dei Conti, secondo cui la Corte aveva già evidenziato i rischi insiti nella gestione dell’evento.

Ridisegnare e ripensare i confini della P.a., comprese le modalità di prestazione dei servizi alla collettività, dalla salute all’istruzione. E’ la sollecitazione che arriva dalla Corte dei Conti secondo cui in materia di spending review “non si tratta solo di eliminare gli sprechi ma di affrontare il tema del ‘perimetro’ pubblico”.

Sostenere la crescita “orientando le leve di bilancio verso obiettivi che superino il solo rigore, ma restando entro profili compatibili con i vincoli Ue e soprattutto con l’urgenza di riassorbire l’eccesso di debito”, che ci rende più “vulnerabili”. E’ questa la via prioritaria che l’Italia deve perseguire secondo la Corte dei Conti. Nel 2013 la pressione fiscale è diminuita di due decimi di punto ma a questa “non si è accompagnata una redistribuzione del carico tributario a favore di redditi da lavoro e impresa”, decisiva per la ripresa economica. Lo ha detto il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, Enrica Laterza.

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