CORONAVIRUS: LA GESTIONE POLITICA DELL'EPIDEMIA.
Gianfranco e Fulvio Conti Guglia
Non abbiamo mai negato la pericolosità del coronavirus per l’incidenza che esso ha sugli anziani e su soggetti affetti da gravi patologie; abbiamo però sostenuto la necessità di effettuare una diversa e più puntuale indagine conoscitiva al fine di determinare l’effettiva incidenza della malattia, indispensabile per meglio definire le strategie difensive.
Ci è venuto il sospetto che una siffatta indagine non sia stata fatta e che non si farà anche per le ragioni che abbiamo esposto.
Abbiamo lamentato la mancanza di obiettività e completezza delle informazioni e sosteniamo che il “popolo” (e non la gente o gli spettatori delle tv) italiano è sovrano e va compiutamente e correttamente informato, non sottoposto a tutela quasi fosse un minus habens e bombardato con appelli all’unità ed al patriottismo (beato quel popolo che non ha bisogno di eroi” scriveva Bertold Brecht) che contrabbandano evidenti violazioni, nella forma e nella sostanza, di diritti di libertà.
Sta passando il messaggio per cui chi la pensa diversamente è un disfattista e va silenziato e la caccia all’untore comprende chi ha un’opinione diversa da quella delle isituzioni o non ne condivide l’operato.
Per riprendere il filo, ad oggi Trump ha liberato risorse per altri 4000 miliardi di dollari da destinare a sussidi alla disoccupazione e liquidità per le imprese.
Una mossa analoga bisogna aspettarsi da Boris Johnson.
Tutti i “regimi democratici”, quelli cioè nei quali si vota, traggono vantaggi dall’emergenza e si troveranno a “gestire” risorse di immensa portata, in deroga alle disposizioni ordinarie e controlli.
Agli interessi “nazionali” rectius del governo centrale, si affiancano quelli dei governatori e dei sindaci. Ognuno, potrà gestire la sua fetta di torta e la ricostruzione e/o la ripartenza avverrà a loro immagine.
Vedremo quanta incidenza avrà la pandemia nei Paesi non indebitati e retti da governi forti, ed azzardiamo l’ipotesi che il COVID 19 farà meno vittime in Russia che in Italia.
Concludiamo riportando quanto avevamo scritto il 21.3 “Solo se i dati dello ISS (Istituto Superiore della Sanità) dovessero essere smentiti, e ci auguriamo di no, potremo ricrederci sul fatto che il coronavirus si sia rivelato una grande opportunità politica e mediatica oltre che finanziaria, non si dimentichi che dai tracolli della borsa c’è qualcuno che ha già tratto e continuerà a trarre immensi profitti e che presumibilmente l’audience delle trasmissioni televisive toccherà vette mai raggiunte.”
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