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Beni confiscati alla mafia: attacco a Libera, bruciano 12 ettari di grano.

L’incendio divampato nelle terre di Cento Moggia confiscate al clan Lubrano e affidato alla cooperativa ‘Terre di Don Peppe Diana’ fondata dall’associazione Libera, non è accidentale. Gli investigatori e i volontari di Libera ne sono certi, ma anche il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro dichiara: “Già ieri mattina ero stato sul luogo per un incendio di sterpaglie lungo la strada che fiancheggia il terreno: l’intervento immediato dei vigili del fuoco aveva evitato il propagarsi della fiamme. Ieri pomeriggio c’era stato un nuovo allarme e questa notte gran parte del grano è andato bruciato”.

“Nei giorni scorsi – commenta don Luigi Ciotti, presidente di Libera – il tentativo di incendio su quattro ettari di aranci a Lentini in Sicilia, cinque ettari di legumi distrutti a Isola Capo Rizzuto, stanotte bruciati dodici ettari di grano a Pignataro Maggiore pronti per la mietitura per realizzare i paccheri Don Peppe Diana. Continua l’aggressione ai beni confiscati, una rappressaglia continua e reiterata con il chiaro intento di colpire chi lavora per ristabilire legalità e sta realizzando un’ economia giusta e sana nel nostro paese. Le mozzarelle, il vino, la pasta, il succo d’arancia, le passate, i tarallini fanno paura sono prodotti che coniugano il gusto della qualità con la corresponsabilità. Non possiamo piu’ pensare a delle coincidenze, esprimiamo gratitudine verso il corpo forestale, il ministro dell’ Interno, le forze dell’ordine per il loro contributo per garantire la sicurezza di quelle realtà”.

Dall’assemblea nazionale di Libera conclusasi ieri a Senigallia il grido del Noi è uscito forte e chiaro: andiamo avanti con piu’ forza e determinazione, quei criminali – ha concluso Don Ciotti – devono rendersi conto che queste terre in Calabria, in Sicilia, in Campania, nel Lazio, in Puglia sono ormai libere, completamente libere”.

Quotidianolegale esprime la solidarietà a Libera e a tutti i suoi volontari.

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