Il prossimo 20 maggio avrà inizio a Bangkok il Forum globale sulle Rimesse 2013, organizzato dalla Banca Mondiale e dall’International Fund for Agricultural Development (IFAD), un’agenzia delle Nazioni Unite costituita nel 1977 con il compito di finanziare lo sviluppo agricolo nei paesi poveri (fino ad oggi, l’IFAD ha investito quasi 15 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare progetti nei paesi in via di sviluppo).
Oggetto del Forum lo studio dei nuovi andamenti del mercato internazionale e, in particolare, delle attuali trasformazioni dei mercati asiatici e l’impatto dei flussi di denaro generati dalle rimesse dei lavoratori migranti sullo sviluppo dei paesi di origine. Si tratta di somme consistenti: prendendo in considerazione il solo continente asiatico da cui provengono circa 1\3 dei migranti originari dei paesi in via di sviluppo, nel 2012 circa 60 milioni di lavoratori hanno spedito a casa più di 260 miliardi di dollari. Il Bangladesh, la Cina, l’India, il Pakistan e le Filippine sono tra le dieci nazioni che ricevono più denaro dai lavoratori emigrati all’estero. Le rimesse costituiscono più del 10 per cento del Prodotto interno lordo (PIL) dell’Afghanistan, del Bangladesh, delle Filippine e dello Sri Lanka, e più del 20 per cento del PIL della Repubblica federale democratica del Nepal, della Repubblica del Kirghizistan, dello Stato indipendente di Samoa e del Regno di Tonga, e addirittura più del 50 per cento di quello del Tagikistan.
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