Ovvero ha senso spendere tempo e denaro per usare Facebook nella materia degli appalti[1]?
Premessa[1]
Facebook classificatosi al primo posto a livello mondiale per numero di utenti attivi è diventato, da qualche tempo, un canale di comunicazione anche nella materia degli appalti. A tal proposito si segnala che sono stati attivati molti account aventi come oggetto gli appalti o altro nome afferente a questo ambito.
Come tutti sanno questo social, ma in generale tutti quelli attualmente disponibili, hanno la caratteristica di essere un canale per socializzare, appunto.
Facebook, che nasce per far incontrare gli studenti delle università americane – venivano utilizzate le foto degli studenti stessi per mettere in contatto le matricole – si trasforma nel tempo in un canale di comunicazione dai tratti sempre più “personali”. Molti lo hanno paragonato ad un “diario pubblico” ed in effetti la presenza del pulsante “a cosa stai pensando” lascia intendere che l’utente possa, se vuole, far sapere ai propri contatti, che in Facebook vengono invece definiti amici, il proprio stato d’animo e le emozioni che si stanno provando in un dato momento della propria vita. A quanto sin qui detto si aggiunga che è anche possibile utilizzare la funzione “crea una storia” grazie alla quale produrre un messaggio foto/audio/video che per sole ventiquattr’ore è visibile a tutti i contatti.
Le interazioni e gli strumenti di relazione su Facebook
Per meglio comprendere le dinamiche comunicative di Facebook, ed i meccanismi di relazione tra tutti i suoi utenti, giova segnalare uno studio condotto da Cameron Marlow[2], sociologo, incaricato dalla stessa Società di Zuckerberg volta a verificare se il social fosse in grado di aumentare la cerchia di amici degli utenti iscritti.
Per quanto qui di interesse, si sottolinea che lo studio ha fatto emergere la presenza di tre sottogruppi di utenti, in merito all’utilizzo dei vari strumenti di interazione e la modalità di relazione posti in essere dagli iscritti con i loro amici della rete.
Dall’analisi, nello studio è stato osservato un campione di utenti con 500 contatti, si è osservato una diversificazione su base sessuale dalla quale è emerso che le donne risultano, in generale, più attive degli uomini.
Analizzate le modalità di relazione con i propri contatti – cliccando sul News Feed o sull’RSS, oppure visitando il profilo, commentando a foto o a messaggi di status o, infine, chattando e scambio di e-mail – è emerso che maggiore è l’impegno richiesto nell’interazione con i propri contatti e minore è il numero di tali interazioni come si evince chiaramente nello schema riportato sotto.
Interazioni con i diversi strumenti:
sesso | Feed o RSS | Commenti vari | Chat o mail |
donne | 47 | 25 | 16 |
uomini | 39 | 17 | 10 |
Tempi medi di permanenza su Facebook
In relazione alla permanenza media su Facebook, in rete esistono diversi articoli dalle quali però emergono dati contrastanti sui tempi di permanenza[3], tuttavia dall’analisi dei rapporti ai quali si è accennato nelle note iniziali, emerge che il tempo medio trascorso su Facebook, dei 35 milioni di utenti unici italiani, va da 90[4] ai 103[5] minuti e che gli utenti si collegano, quasi esclusivamente, con il loro smartphone almeno 15 volte al giorno per poter interagire attivamente con i social e fino ad un centinaio di volte per la mera “consultazione” passiva.
In merito a questo aspetto è necessario precisare che dai vari studi è emerso che ogni utente possiede, spesso, più di un account[6] e che al tempo stesso gli utenti sono iscritti a più piattaforme social.
Si riporta di seguito l’elenco delle piattaforme social più diffuse e monitorate dagli studi indicati in note.
Social Media ( numero di iscritti in milioni)
Social Media | Utenti iscritti in milioni |
35,7 | |
27,1 | |
18,8 | |
14,3 | |
10,3 | |
TikTok | 3,6 |
Snapchat | 2,7 |
Occorre inoltre, in relazione ai dati sin’ora riportati, aggiungere che la maggior parte dei collegamenti alla rete avviene dai cellulari e non tanto sui PC/laptop. Da smartphone si naviga, si fruiscono contenuti in streaming, si guardano film, si ascolta la musica e si fa shopping. Tutte cose che prima, probabilmente, facevamo al computer o davanti alla tv, mentre ora le facciamo ovunque, dal cellulare, sottraendo tempo ai social stessi. Ci sono diversi motivi per cui, si registra negli ultimi mesi un calo del tempo dedicato ai social[7], come di seguito specificato:
- L’aumento di contenuti digitali fruibili da smartphone;
- La saturazione del mercato dei social;
- La frammentazione a livello mondiale dei collegamenti social media che ogni persona ha. Il fatto che molti abbiano più account e siamo iscritti su più piattaforme social riduce il tempo trascorso su ognuno, soprattutto da mobile, dove si tende a usare solo alcuni determinati social;
- Questa frammentazione porta alla specializzazione dei social, perché ognuno propone, o deve farlo, di creare contenuti in un modo diverso dagli altri (si pensi a Instagram, LinkedIn o Pinterest).
I contenuti di facebook
I contenuti che si possono utilizzare all’interno della piattaforma Facebook sono diversi ma quelli che più frequentemente vengono usati sono le immagini, i video e i testi oltre ad altri strumenti. Entrando nella piattaforma questa ci dice che il contenuto che fornisce più insight sono le foto e i video (meglio se di breve durata).
Per i testi, così come suggerito da diversi social media manager, il discorso si fa complicato perché in linea di massima il testo dovrebbe essere non più lungo di 80 parole[8] ma si può arrivare a valori compresi tra 250 e 300 parole[9]. Personalmente scrivo post che in genere stanno in questo range e il feedback è sempre abbastanza buono. Ciò premesso è necessario fare una precisazione per quanto riguarda la stesura dei testi e la loro lunghezza; In linea di massima nel Web, quando si scrive un testo, si predilige sempre la sintesi. Con questo non significa scrivere poco, ma vuol dire scrivere un testo lungo quanto serve per essere chiaro ed esaustivo nell’argomento che si sta trattando.
A quanto sin qui detto è necessario aggiungere che, al fine di raggiungere il maggior numero di utenti, occorre tener conto di ulteriori fattori: il momento della pubblicazione del posto (ora e giorno) e la capacità del post di “catturare” l’attenzione del lettore.
Studi sulle piattaforme social ci dicono che l’ora della pubblicazione può determinare una maggiore visibilità del post o meno e a tal proposito emerge che questo fattore risulta influenzato anche dal giorno della sua pubblicazione. Il giorno della settimana con il maggiore flusso di utenti sembra essere il mercoledì tra le 9 e le 15[10].
Il fattore “catturare” l’utente è legato intimamente alla capacità del copy writer di organizzare il testo affinché quest’ultimo sia in grado di introdurre chiaramente, già dal primo paragrafo, l’argomento e di indurre il lettore a continuare la lettura per tutta la lunghezza del testo. Quest’ultimo aspetto deve tener conto della capacità di attenzione del lettore medio che non va oltre gli otto secondi[11].
L’esperienza di Facebook Busines
Negli ultimi annio si sono sviluppate delle società online che aiutano a sponsorizzare singoli brand sia che si tratti di professionisti ma anche di aziende tradizizionali.
la realtà dei fatti è che utilizzare facebook per l’impresa non è proprio semplice[12], eppure le ragioni per utilizzarlo valgono lo sforzo di capire un po’ meglio come funziona e perché potrebbe essere il canale giusto su cui investire.
Di seguito i principali punti di forza:
Dimensioni: ha un bacino di utenza enorme; Promozione: è un canale per promuovere il tuo brand e la tua attività commerciale e incrementarne la visibilità. Differenziazione: non solo, è un canale per differenziarti dalla concorrenza. Comunicazione: è un mezzo per entrare in contatto con gli utenti, con i tuoi attuali clienti e con i potenziali clienti (prospect), interagendo con loro, ascoltando i loro feedback, le loro esigenze, raccogliendo le loro esperienze e verificando il loro livello di soddisfazione.
Segmentazione: puoi segmentare il tuo target di riferimento e rivolgerti all’audience giusta per i tuoi prodotti e servizi. Visibilità: puoi avere una vetrina virtuale. Network: è uno strumento per fare networking e aumentare così la tua rete di contatti, anche attraverso i gruppi e le communities. Concorrenza: un luogo dove osservare come si muove la concorrenza del tuo settore.
Posta in questi termini, sembrerebbe che l’utilizzo della piattaforma Facebook potrebbe essere usata come strumento tout court per la propria società grazie e grazie alla sua spinta raggiungere i propri contatti e divulgare i contenuti con grandi risultati in termini di insight e feedback.
Purtroppo non è così perche, giunti a questo punto è necessario aggiunge un ultimo importante elemento; la distinzione tra post organici e a pagamento.
I post organici sono quelli non sponsorizzati e che viaggiano nella rete grazie ad algoritmi predisposti dal gestore della piattaforma. Sul piano editoriale social i post organici hanno, ovviamente e comunque, una loro importanza, ma non vi si dovrebbe fare troppo affidamento se si vuole raggiungere un’audience diversa e più ampia di quella dei propri followers. I post organici raggiungono, infatti, solo (e in minima percentuale) i propri followers.
In caso contrario sarà necessario ricorrere ad un piano a pagamento e passare a Facebook Business Manager che permette di impostare delle “campagne con un target così preciso in termini di età, localizzazione e interessi ed in grado di identificare obiettivi specifici.
Conclusione
Tenuto conto di quanto detto si ritiene che la creazione di un account su Facebook, volto alla divulgazione di post che abbiano ad oggetto appalti, non potrà ripagare del tempo speso, senza effettuare campagne a pagamento, per la predisposizione di contenuti da inviare ai propri contatti. Una pagina Facebook non potrà mai avere le stesse potenzialità di un sito ben fatto avente contenuti (testi, report, video, podcast e molto altro) diversificati e continuamente aggiornati.
Gli articoli di approfondimento, le sentenze delle diverse sedi della giustizia amministrativa e la moltitudine degli studi prodotti nella materia richiedono tempo per poter essere consultati ragion per cui la loro fruizione da uno smartphone e da una pagina Facebook non può certamente essere la più adeguata.
[1] per la stesura di questo contenuto sono stati consultati i seguenti report/documenti:
- Mainteined relationships on Fecabook;
- DigitalReportal, Digital 2021 July Global Statshot Report;
- GlobalWebIndex’sflagship Report on the latest trends in social media;
- Report AGCOM – Osservatorio sulle comunicazioni, 1/2020;
[3] Ci si riferisce ai molti articoli presenti in rete che affrontano il tema degli utenti di Facebook.
[4] Report AGCOM, Osservatorio sulle comunicazioni, 1/2020.
[5]GlobalWebIndex’s flagship Report on the latest trends in social media.
[6] Per l’esattezza risulta che in media gli utenti hanno 7.3 account.
[7] NUR, Digital Marketing.
[8] Vedi articolo su Social Media Marketing al seguente link: https://socialmediamarketing.it/come-scrivere-un-post-su-facebook-copywriter/
[9] https://www.gabrielerizzi.it/come-scrivere-post-facebook/
[10] https://www.webinfermento.it/miglior-giorno-ora-per-postare/#1_Tempo_di_vita_di_un_contenuto.
[11] Uno studio effettuato dalla stessa Microsoft attraverso interviste mirate e un monitoraggio dell’attività cerebrale delle persone interpellate. Risultato: se da una parte l’uomo di oggi ha migliorato nettamente la sua capacità di occuparsi simultaneamente di più questioni – il cosiddetto multitasking – dall’altra la sua capacità di rimanere concentrato su un testo o un discorso, ovvero la sua soglia di attenzione, è calata vistosamente. Non a caso le piattaforme digitali che tutti quanti utilizziamo tendono a contrarre sempre di più la durata dei messaggi, puntando all’immediatezza di un’immagine, di poche parole, di un video brevissimo.
[12] https://blog.credimi.com/facebook-aziende.
[1] Per chi mi segue abitualmente sembrerà insolito leggere un articolo sulla comunicazione ma a tal proposito mi corre l’obbligo segnalare che mi occupo di comunicazione dagli anni 90 quando ho iniziato a scrivere comunicati stampa. In seguito sono stato individuato come addetto alla comunicazione nel WWF Sezione Frentana e Costa Teatina. Inoltre, da qualche tempo mi occupo della pagina FB sempre del WWF in quanto in possesso di una laurea di primo livello in scienze della comunicazione;