Mappa delle diverse macro-tipologie di contribuenti e risk analysis mirate; interventi coerenti con i sistemi di analisi; contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione più pericolosi e diffusi; controlli ancora migliori sul piano della qualità. Il tutto, sotto il segno di una costante collaborazione e coordinamento con la Guardia di Finanza e con gli altri enti coinvolti nel recupero dell’evasione.
Con la circolare n. 25/E, il Fisco alza il sipario sulle strategie di prevenzione e contrasto all’evasione 2013 e detta gli indirizzi operativi alle sue strutture regionali e provinciali.
Obiettivo: migliorare ulteriormente la qualità dei risultati conseguiti negli anni precedenti per alzare l’asticella dell’importo mediano delle maggiori imposte accertate e definite. Grandi contribuenti, imprese di medie dimensioni, imprese minori e lavoratori autonomi, soggetti che beneficiano di regimi agevolati (come per esempio enti non commerciali, onlus e società cooperative) e persone fisiche: a queste platee, nel 2013, l’Agenzia delle Entrate dedica attività di controllo ad hoc, cui si affiancano le attività trasversali come quelle antifrode, di contrasto all’evasione internazionale e in materia di riscossione.
Grandi contribuenti, avanti col Tutoraggio – Sono 3.200 i “big” sottoposti al tutoraggio del Fisco nel 2013. La strategia, che consiste in un monitoraggio costante del comportamento fiscale di questi soggetti da parte di strutture dedicate dell’Agenzia (così da individuare tempestivamente fattori di rischio come fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva), ha consentito di raggiungere risultati importanti sia dal punto di vista dell’azione di contrasto all’evasione e all’elusione sia rispetto al livello di adempimento spontaneo. Ad ampliare il raggio di azione, il progetto pilota sul “Regime di adempimento collaborativo”, avviato dall’Agenzia a fine giugno, che mira a ridefinire i rapporti tra Amministrazione e grandi imprese, in coerenza con le più importanti esperienze internazionali e con le indicazioni Ocse.
L’Asso del Fisco sulle medie imprese – Potenziare le attività di controllo e migliorarne la proficuità: con questi indirizzi l’Agenzia delle Entrate guarda alle imprese di medie dimensioni. A questo scopo, la circolare sottolinea la necessità di uno stretto coordinamento da parte delle Direzioni regionali, che dovranno supervisionare le analisi di rischio soprattutto sulle imprese medio-grandi (con fatturato superiore ai 25 milioni di euro), anche tramite l’immissione di personale esperto degli uffici regionali negli uffici controlli provinciali e un sempre più stretto coordinamento con la Guardia di Finanza. Il tutto con l’ausilio di Radar e del nuovo Asso, una vera e propria banca dati dei soci delle imprese di medie dimensioni.
Controlli “strutturati” su imprese minori e lavoratori autonomi – Strategia che vince non si cambia: i risultati delle attività di controllo realizzate nel 2012 hanno confermato un trend positivo con riferimento alla qualità dei controlli. Segno che le analisi di rischio, frutto di procedure e liste di ausilio all’accertamento, hanno colpito nel segno in maniera mirata. Restano quindi ferme le indicazioni già diramate agli uffici, in cui è posto l’accento sulla necessità di selezionare soggetti con attività economiche strutturate e non marginali, che operano da più anni, o soggetti che svolgono di fatto attività economiche in maniera totalmente irregolare. Con riferimento ai controlli sulla platea dei lavoratori autonomi, la circolare ribadisce l’opportunità di fare ricorso alle indagini finanziarie. Questo strumento, in ogni caso, dovrà essere utilizzato solo a valle di una attenta attività di analisi del rischio dalla quale emergano, soprattutto su un trend di anni, significative anomalie.
Enti non commerciali e onlus: – Sul fronte dei controlli su enti non commerciali, organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus) e altri soggetti che beneficiano di agevolazioni, la circolare sottolinea che, nel 2013, occorre consolidare i risultati positivi ottenuti nell’ultimo triennio. Intercettare chi abusa dei regimi agevolati, infatti, serve non solo a recuperare maggiori imposte evase, ma anche migliorare l’effetto deterrenza.
Persone fisiche, nuovo redditometro al debutto – Controlli formali (36 ter), accertamenti parziali automatizzati, controlli ordinari da liste selettive. Al ventaglio di strumenti a disposizione del Fisco si aggiunge, nel 2013, il nuovo accertamento sintetico (cd. redditometro) applicabile per i controlli relativi all’anno d’imposta 2009 e successivi. A questo proposito, la circolare ricorda che il nuovo strumento (che mette a confronto la spesa complessiva del contribuente con il reddito dichiarato) attribuisce particolare importanza al momento di confronto con il contribuente, attraverso il contraddittorio previsto per legge, e che, nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione, saranno presi in considerazione solo spese e dati certi, non compatibili con il reddito dichiarato.