L’accesso all’acqua potabile è uno dei diritti fondamentali, un “diritto umano indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita” (ONU, 2010).
In Italia il consumo medio pro capite d’acqua potabile al giorno è di 245 litri (dati ISTAT 2015), comprensivi di usi per cui non serve che l’acqua sia potabile. Ammonta a 6 mila litri l’acqua pro capite usata quotidianamente nel nostro Paese nei consumi, acqua che comprende anche quella importata con i beni di consumo e gli alimenti. Il 50% di questa è contenuta nei prodotti di origine animale.
Il modo di combattere la scarsità idrica, una crescente minaccia per la produzione alimentare locale e globale, intervenendo a livello domestico, è essere attenti al consumo dell’acqua quando svolgiamo le nostre attività quotidiane.
Ecco quindi dei piccoli consigli per risparmiare l’acqua:
Non lasciare aperto il rubinetto
Nella vita di tutti i giorni ogni italiano consuma in media dai 130 ai 140 litri di acqua potabile al giorno. Una minima parte è impegnata per scopi alimentari: il bere e l’uso nella preparazione e nella cottura dei cibi non rappresenta che i 3.5%. Quasi l’intera quantità, il 96.5%, è utilizzata per: l’igiene personale, nei sanitari e per tutto ciò che riguarda la pulizia di abiti, oggetti, mezzi di trasporto, nonché della casa stessa. Di questo 96.5% ben 35% è destinato all’igiene personale.
Da un rubinetto aperto escono 8 litri di acqua al minuto. Lavando i denti spesso lasciamo scorrere inutilmente l’acqua. Fare attenzione a chiudere il rubinetto quando l’acqua non ci serve può far risparmiare, calcolando mediamente due lavaggi al giorno, circa 480 litri d’acqua al mese.
Preferire la doccia alla vasca
Un bel bagno rilassante potrebbe richiedere oltre a 150 litri d’acqua. La doccia invece può far risparmiare fino a 75% di acqua e richiede mediamente 70-80 litri d’acqua. Installando un riduttore d’acqua potrebbe far risparmiare anche di più.
È importante ricordarsi di chiudere il rubinetto mentre ci si insapona. Una doccia consuma all’incirca tra 5-12 litri d’acqua al minuto (dipende dalla presenza o meno di un riduttore di flusso). Calcolando una media di consumo dell’acqua totale pro capite al giorno di circa 200 litri, una doccia di 5 minuti consumerebbe circa 25 litri d’acqua che sono 10% del consumo giornaliero.
Non lavare i piatti a mano
Secondo uno studio condotto dall’Università di Bonn, (Washing Machines in Europe – Detailed Assessment of Consumption and Performance – Rainer Stamminger University of Bonn – JANUARY 2016) a parità di stoviglie, la lavastoviglie consuma in media la metà dell’acqua e un quarto della corrente elettrica necessarie per lavare le stesse stoviglie a mano, a condizione che la lavastoviglie sia un apparecchio energeticamente efficiente e che il lavaggio avvenga a pieno carico. Lo studio condotto ha rilevato che pulendo i piatti di una cena di 12 posti, il lavaggio manuale porta a consumare 103 litri d’acqua, mentre una lavastoviglie (di quelle ‘virtuose’) consuma 88 litri, portando ad un risparmio di 32.000 litri d’acqua all’anno. Una lavastoviglie di classe A (basso consumo) consuma circa 14 litri d’acqua mentre una in classe F (alto consumo) consuma circa 30-40 litri.
Se invece la lavastoviglie non fosse disponibile, quando si lavano i piatti a mano converrebbe immergere nell’acquaio con l’acqua calda e il detersivo prima le stoviglie più pulite (bicchieri, tazze e piattini) e passarle alla vasca accanto per togliere il sapone, passare poi ai piatti e alle posate e da ultime le stoviglie più unte.
Non lavare frutta e verdura sotto acqua corrente
Per lavare le verdure è consigliato riempiere un contenitore, lavare e usare l’acqua corrente solo per il risciacquo. Se serve lavare le verdure per preparare il pranzo bisogna ricordarsi che un buon lavaggio non si fa lasciando scorrere su di esse molta acqua, ma riempiendo una bacinella o un altro contenitore, lasciando in ammollo le verdure affinchè i residui solidi possano ammorbidirsi e sfregando abbondantemente ed energicamente ogni ortaggio con le dita.
L’acqua recuperata dalla bacinella potrebbe essere utilizzata per innaffiare le piante del balcone.
Non buttare inquinanti nel lavandino
Il pensiero comune è che l’olio di frittura sia biodegradabile ed organico. In realtà, disperso tramite gli scarichi e le fognature domestiche, inquina l’acqua impedendo ai raggi solari di penetrare provocando così un danno all’ambiente. Anche la più piccola quantità di olio di frittura esausto può rendere l’acqua non potabile. Inoltre la presenza dell’olio esausto nell’acqua può recare gravi danni al funzionamento degli impianti di depurazione e a quelli per il pompaggio.
Raccogliendo l’olio di frittura usato e portandolo negli appositi raccoglitori comunali si determina la rigenerazione dello stesso come materia prima per produrre nuovo olio base convertibile in combustibile e bitume.
Controllare l’impianto idrico
Un rubinetto che perde 30 gocce d’acqua al minuto spreca circa 200 litri in un mese e 2400 litri in un anno.
Controllare se un rubinetto oppure un water perdono è semplice; basta depositare un contenitore sotto il rubinetto per qualche ora per verificare una perdita. Si potrebbe anche usare un colorante (quello alimentare) da mettere nella cassetta del water per poter rilevare la più minima perdita. Si consiglia di effettuare una regolare manutenzione degli apparecchi domestici e riparare in tempo qualsiasi perdita per poter limitare lo spreco dell’acqua.
Selezionare le piante da giardino
Per il nostro giardino o balcone è consigliato scegliere delle piante meno bisognose di acqua (chiamate anche “xerofile”) ed il più possibile autoctone. Per l’irrigazione è sempre meglio scegliere un sistema “a goccia” con un timer che garantisce la giusta quantità di acqua alle piante facendone risparmiare l’uso. È consigliato inoltre innaffiare le piante nelle ore serali per limitare l’evaporazione dell’acqua e garantire maggior assorbimento dalla terra e dalle radici delle piante. Per l’irrigazione sarebbe meglio utilizzare il più possibile la raccolta di acqua piovana.
La giusta quantità di concime, di acqua e di sole garantisce un balcone fiorito con il massimo risparmio di acqua.
Recuperare le acque meteoriche
La raccolta dell’acqua piovana permette di evitare sprechi idrici legati all’utilizzo dell’acqua potabile per l’irrigazione del giardino o dei fiori nel balcone. L’acqua piovana, previo l’utilizzo degli appositi apparecchi di raccolta, può essere utilizzata anche per altri scopi: per le pulizie domestiche, per sciacquare i wc, per lavare i piatti e addirittura per l’igiene personale attraverso l’impiego di specifici filtri e trattamenti.
Utilizzare gli aeratori dell’acqua
Montare un semplice riduttore di flusso può far risparmiare fino al 50% di acqua. I moderni riduttori di flusso sono semplici dispositivi che, attraverso un innovativo sistema, diminuiscono la quantità di acqua in uscita dal rubinetto senza diminuire la resa lavante o il comfort. Costano pochi euro, possono essere acquistati in ferramenta, in alcuni ipermercati o attraverso internet, si montano in pochi minuti sui rubinetti del bagno e della cucina: basta svitare il terminale di uscita dell’acqua (quello che trattiene la reticella contro i pezzi di calcare) ed inserire questo piccolo cilindro di plastica o metallo, e successivamente riavvitare il terminale.
Utilizzare dispositivi di risparmio idrico.
Lo scarico del WC è responsabile di oltre del 30% del consumo domestico di acqua. Ogni volta che viene premuto il pulsante dello scarico, vengono consumai tra 6-9 litri di acqua. Un maggior controllo, attraverso uno scarico dotato di doppio tasto oppure di un regolatore di flusso, permetterà di risparmiare anche decine di migliaia di litri d’acqua in un anno.
Esistono oggi sul mercato dei WC che garantiscono lo scarico utilizzando circa 2,7 litri con un risparmio di circa il 70% dell’acqua. Sono disponibili inoltre dispositivi da applicare sul WC esistente che possono garantire un risparmio analogo.