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Di Stefano Nespor. Qual è l’effetto di una sentenza passata in giudicato nei rapporti contrattuali di durata e specificatamente nel rapporto di lavoro?
Per esempio, se passa in giudicato una sentenza che stabilisce il diritto di un dipendente di ricevere un determinato trattamento supplementare collegato allo svolgimento della sua attività, può il datore di lavoro abolire il trattamento in un momento successivo, e quindi per il futuro?
È una questione che ha ricevuto risposte non sempre univoche, ma ormai la giurisprudenza sembra essersi consolidata nell’affermare il principio che nei rapporti di durata l’autorità della cosa giudicata che accerta una fattispecie attuale ma con conseguenze destinate ad esplicarsi anche per il futuro e cioè per tutta la durata del rapporto preso in considerazione trova il solo limite di un fatto sopravvenuto o di una nuova norma giuridica che muti il contenuto sostanziale del rapporto o ne modifichi le regole.
In questo senso si è pronunciato il Consiglio di Stato, sez.III, 16\2\2012 n.806, uniformandosi a quanto in precedenza stabilito da Cass., sez.III, 6\12\2007 n.25454.

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