Enrico Letta accetta con riserva l’incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a formare un governo che il vicesegretario del Pd vorrebbe “di servizio al paese” ma che lui non farà nascere “ad ogni costo” ma solo se ci sarà convergenza per uno sforzo comune delle forze principali “per le riforme necessarie al paese”.
Le priorità del futuro Governo, secondo Letta, è dare un importante segnale di cambiamento della “politica italiana”, dare “risposte attraverso una politica credibile”, partendo dalla riduzione del numero dei parlamentari fino alla nuova legge elettorale.