Il governo di Mario Monti è pienamente operativo, a breve varerà una serie di provvedimenti anti-crisi; io resterò fino all’ultimo giorno del mio mandato nell’interesse nazionale. Per adesso meglio lasciar decantare il quadro politico dando a due gruppi ristretti – uno politico-istituzionale e l’altro economico-sociale – il compito di individuare alcuni punti programmatici sui quali far confluire le forze politiche. Questa è la linea che Napolitano intende seguire dopo il fallimento del Governo Bersani.
Il Presidente porrà al lavoro due commissioni composte da dieci “saggi” – scelti in “piena autonomia” – che già da martedì prossimo si riuniranno in stretto contatto con tutti i gruppi parlamentari. Con il compito di formulare “precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche”. Tra questi ci sono nomi nuovi ma anche i soliti politici che hanno portato l’Italia al “fallimento”.
Nei nomi indicati dal Presidente, ci sono personalità che hanno fatto carriera attraverso i partiti o a seguito di partiti, pochissimi, le persone libere da vincoli, ecco alcuni nomi: Violante, Quagliariello, Pitruzzella, Giovannini, Mauro, Rossi, Giorgetti, Bubbico, Moavero, Onida.