di Ruggero Tumbiolo. Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, con la decisione n. 1093/2012/UE del 21 novembre 2012 (pubblicata sulla G.U.U.E. L 325/1 del 23 novembre 2012), hanno proclamato l’anno 2013 «anno europeo dei cittadini».
Nella decisione si legge che l’obiettivo generale dell’anno europeo dei cittadini è quello di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità connessi alla cittadinanza dell’Unione, al fine di permettere ai cittadini di esercitare pienamente il proprio diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, nonché di promuovere l’esercizio degli altri diritti connessi alla cittadinanza dell’Unione.
Fissato l’obiettivo generale, vengono indicati gli obiettivi specifici dell’anno europeo dei cittadini:
«a) rafforzare la consapevolezza dei cittadini dell’Unione con riguardo al loro diritto di circolare e di soggiornare liberamente nell’Unione e, in tale contesto, a tutti gli altri diritti garantiti ai cittadini dell’Unione senza alcuna discriminazione, compreso il loro diritto di voto alle elezioni locali ed europee nello Stato membro in cui risiedono;
b) rafforzare la consapevolezza dei cittadini dell’Unione, compresi i giovani, con riguardo alle modalità con le quali possono tangibilmente beneficiare dei diritti dell’Unione, nonché con riguardo alle politiche e ai programmi esistenti per sostenere l’esercizio di tali diritti;
c) stimolare un dibattito sulle conseguenze e sulle potenzialità del diritto di circolare e di soggiornare liberamente quale aspetto inalienabile della cittadinanza dell’Unione, con l’obiettivo di incoraggiare e rafforzare la partecipazione civica e democratica attiva dei cittadini dell’Unione, in particolare a forum civici sulle politiche dell’Unione e alle elezioni del Parlamento europeo, rafforzando in tal modo la coesione sociale, la diversità culturale, la solidarietà, la parità tra donne e uomini, il rispetto reciproco e un senso di un’identità comune europea tra i cittadini dell’Unione, sulla base dei valori fondamentali dell’Unione sanciti nel TUE e nel TFUE, nonché nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea».
Il conseguimento degli obiettivi specifici potrà avvenire attraverso iniziative organizzate a livello europeo, nazionale, regionale o locale, nel contesto delle quali dovrà attribuirsi particolare attenzione all’identificazione degli ostacoli che impediscono ai cittadini dell’Unione di esercitare i loro diritti e alla ricerca di soluzioni e strategie adeguate per rimuovere tali ostacoli, nonché alla promozione della comprensione interculturale delle discriminazioni e della lotta contro queste ultime.
Tra le iniziative riportate nella decisione si possono citare ad esempio: l’avvio di campagne di informazione, di istruzione e di sensibilizzazione; la condivisione di informazioni, esperienze e buone prassi tra autorità dell’Unione, nazionali, regionali e locali e altre organizzazioni pubbliche e della società civile; l’organizzazione di conferenze, audizioni e di altre manifestazioni; il rafforzamento del ruolo e della visibilità degli attuali strumenti per l’informazione al cittadino nonché per la risoluzione dei problemi derivanti dalla non corretta applicazione delle norme sul mercato interno.