SDG’S E SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Francescaromana Campo
Il lavoro parte da una definizione e individuazione degli sdg per poi ipotizzare una analisi tra i cittadini che sono i diretti fruitori e destinatari degli stessi servizi pubblici locali. In conclusione i risultati sono stati analizzati e confrontati e dai risultati ottenuti si sono ipotizzate delle soluzioni per prospettare ipotesi che consentano di garantire la maggiore diffusione e applicazione di quanto previsto dagli obiettivi indicati.
The work starts from a definition and identification of the SDGs and then hypothesizes an analysis between the citizens who are the direct users and recipients of the same local public services. In conclusion, the results were analyzed and compared and from the results obtained solutions were hypothesized to envisage hypotheses that would allow for greater dissemination and application of the provisions of the objectives indicated.
SOMMARIO:1 Cosa sono gli SDGS 2 La situazione in Italia 3 Valutazione della indagine 4 Confronto dei valori 5 Proposte per raggiungere gli obiettivi.
1 Cosa sono gli SDGS
Sdg sta per “Sustainable Development Goals”, cioè Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Sono costituiti da 17 punti, individuati dall’Onu nel 2015 con un orizzonte che arriva fino al 2030. Ecco di cosa parlano e perché hanno un impatto non solo sull’uomo e sul pianeta ma anche sul business.
L’Onu, prima di tutto, definisce che cos’è lo “sviluppo sostenibile”. Lo inquadra come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”. Per raggiungere questo obiettivo, serve “armonizzare tre dimensioni”: la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Le Nazioni Unite sottolineano quindi quanto il termine “sostenibile”, un tempo legato solo alla sua accezione “green”, includa anche dinamiche economiche e sociali. Un altro modo utilizzato dall’Onu per sintetizzare i contenuti degli Sdg è costituito dalle cinque “P”: persone (per eliminare povertà e garantire dignità), prosperità (intesa sia come agio economico sia come “armonia con la natura”), pace, partnership (solo la collaborazione tra stati e imprese permette di raggiungere gli obiettivi) e pianeta (come bene da proteggere).
I 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
I primi punti fissati dall’Onu nel 2015 riguardano la “fine di ogni forma di povertà” e della “fame”, per raggiungere “la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”. Il terzo punto mira ad “assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”. Le Nazioni Unite ambiscono a “fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva”, a “raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”, a “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. L’elenco continua con “l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, che passano anche da “incentivi una crescita economica duratura, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso”. Fanno parte degli obiettivi anche “un’innovazione ed una industrializzazione equa”, la “riduzione dell’ineguaglianza” e il cambiamento delle città in luoghi “inclusivi, sicuri e duraturi”. Molto deriva da “modelli sostenibili di produzione e di consumo”. Sono necessarie “azioni per combattere il cambiamento climatico”, per “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine”. “Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre” è un obbligo. Ma per raggiungere gli obiettivi sono necessari anche “pace, giustizia e istituzioni forti”. E “il rafforzamento dei mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile”.
2 La situazione in Italia
Come è messa l’Italia rispetto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile? Ipotizziamo di averlo chiesto ai cittadini, in virtù del ruolo da protagonisti che svolgono nel promuovere e nel favorire il cambiamento adottando comportamenti consapevoli e responsabili. Partiamo dall’assunto che i servizi pubblici locali (SPL) costituiscono la base imprescindibile per uno sviluppo sostenibile delle nostre città in quanto strumento essenziale di solidarietà sociale, redistribuzione della ricchezza ed esercizio dei diritti di cittadinanza. Alla luce di questa riflessione, sono stati selezionati specifici goal (3, 6, 11 e 12) e target di riferimento, nei confronti dei quali è stato rilevato un “giudizio di fattibilità” espresso dai cittadini circa il raggiungimento di specifici obiettivi dell’Agenda 2030:
. target 11.2 dell’Obiettivo 11: entro il 2030, fornire l’accesso ai sistemi di trasporto sicuri,
accessibili, e sostenibili per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i
mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili,
donne, bambini, persone con disabilità e le persone anziane;
. target 3.6 dell’Obiettivo 3: entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali;
. target 6.3 dell’Obiettivo 6: entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua per ridurre l’inquinamento, riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi,
dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e sostanzialmente aumentare il riciclaggio e il riutilizzo di sicurezza a livello globale;
. target 6.4 dell’Obiettivo 6: entro il 2030, di aumentare sostanzialmente l’efficienza idrica da
utilizzare in tutti i settori e di garantire i ritiri e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua;
. target 11.6 dell’Obiettivo 11: entro il 2030, ridurre il negativo impatto ambientale pro capite
nelle città, con particolare attenzione alla qualità dell’aria e gestione dei rifiuti urbani e di
altro tipo;
. target 12.5 dell’Obiettivo 12: entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di
rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.
3 Valutazione della indagine
La valutazione risultante per ciascuno dei target presi in considerazione trova fondamento nell’esperienza quotidiana che i cittadini hanno dei servizi pubblici locali.
Le risultanze della valutazione espressa su ciascun target sono state confrontate con ulteriori dati a nostra disposizione con l’obiettivo di argomentare/confutare la valutazione di fattibilità espressa dai cittadini circa il raggiungimento di specifici obiettivi dell’Agenda 2030.
Complessivamente, i dati di seguito riportati hanno una duplice natura:
1. soggettiva. Abbiamo preso in considerazione il giudizio dei cittadini su qualità, costi, accessibilità e tutele relativi ai SPL della propria città. Il giudizio è stato rilevato per tramite di una consultazione civica cui hanno partecipato 3.586 cittadini, ben distribuiti geograficamente, di cui oltre la metà a conoscenza degli obiettivi dell’Agenda 2030;
2. oggettiva. Abbiamo considerato le rilevazioni e le analisi contenute nei dossier relativi ai servizi pubblici locali realizzati nell’ambito del nostro Osservatorio che, annualmente, conduce indagini relativamente a trasporti, rifiuti e acqua in 110 città capoluogo di provincia, analizzando delibere, politiche tariffarie e Carte della qualità.
4 Confronto dei valori
Il risultato del confronto tra le valutazioni dei cittadini sugli SDG’s e i dati a nostra disposizione ci fornisce una chiave di lettura inedita, che possiamo chiamare “interpretazione civica”, degli ostacoli che si frappongono tra lo stato attuale dei spl e il perseguimento degli specifici target presi in considerazione.
Ciò che emerge dalla nostra consultazione è che i cittadini risultano essere particolarmente critici circa il raggiungimento dei target 11.2 (relativo a trasporti accessibili, sicuri e sostenibili con particolare focus sui mezzi pubblici e target più vulnerabili) e 3.6 (relativo alla mortalità per incidentalità): rispettivamente il 62,2% e il 64,9% ritengono poco/per nulla raggiungibili i target in questione.
Per quanto riguarda il target 6.3 (relativo a qualità e utilizzo dell’acqua), poco più della metà dei cittadini coinvolti ritiene poco/per nulla raggiungibile l’obiettivo; relativamente al 6.4 (relativo all’efficienza idrica e scarsità della risorsa) invece le percentuali degli “ottimisti” e dei “pessimisti” si ripartiscono quasi in maniera analoga. Per il raggiungimento di tali target svolge un ruolo fondamentale l’erogazione di un servizio idrico efficiente e di qualita’.
Riguardo i target 11.6 (relativo all’impatto ambientale pro-capite sulle città con particolare
attenzione alla gestione dei rifiuti), e 12.5 (relativo alla riduzione della produzione di rifiuti
attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo) emerge una valutazione negativa
rispetto al primo (connesso alla componente “gestionale” del servizio) mentre emerge una
valutazione positiva (la più positiva tra tutti i target qui esaminati) relativamente al raggiungimento del target 12.5 (il 52,7% dei votanti lo ritiene abbastanza o molto possibile). Il servizio pubblico cruciale per il perseguimento di questi target è quello di gestione dei rifiuti urbani e, anche in questo caso, dai dati in nostro possesso, emergono forti criticità legate in particolare a costi, considerati eccessivi, e tutele. Il fronte della tutela risulta essere quello più debole: la maggior parte dei cittadini infatti si dice “poco soddisfatto” degli strumenti a sua disposizione (punteggio medio 2,24 – su una scala da 1 a 4), strumenti che, in base alla nostra indagine, non risultano presenti in buona parte delle carte analizzate.
5 Proposte per raggiungere gli obiettivi
Cosa fare per favorire il perseguimento dei target analizzati? Vi sono delle possibili aree di miglioramento:
. intervenire massicciamente sul settore del tpl a rinforzo di tutte le dimensioni considerate
(in particolare qualità, accessibilità e tutele);
. rinforzare il fronte delle tutele per il servizio idrico integrato. Migliorare la gestione dei
reclami e la risoluzione delle controversie, e in generale tutti i meccanismi di ascolto dedicati agli utenti, rappresentano un grande punto di forza per il miglioramento dell’erogazione di un servizio;
. intervenire nel settore del servizio gestione rifiuti in particolar modo sul fronte dei costi,
considerati eccessivi, e delle tutele, ancora troppo marginali, se non del tutto inesistenti.
SDG’s e trasporto pubblico locale (tpl)
I target presi in considerazione sono il 3.6 (relativo alla mortalità per incidentalità) e l’11.2 (relativo a trasporti accessibili, sicuri e sostenibili con particolare focus sui mezzi pubblici e ai target più vulnerabili). Nel perseguimento di entrambi, svolge un ruolo centrale un servizio pubblico locale in particolare: il trasporto pubblico locale. Ciò che emerge dalla nostra rilevazione è che la maggior parte dei cittadini (62,2%) ritiene poco o per nulla probabile il raggiungimento del target 11.2 entro il 2030 (lo ritiene molto probabile meno del 5%). Una percentuale ancora maggiore (64,9%) ritiene poco o per nulla probabile il raggiungimento del target 3.6 entro il 2020 (lo ritiene molto probabile meno del 3%).
Ma perché gli italiani hanno una percezione così negativa riguardo il possibile raggiungimento di questi 2 target? Entrambe le fonti evidenziano notevoli criticità riguardo gli aspetti analizzati, rappresentando quindi delle argomentazioni a supporto di quanto percepito dai cittadini circa il perseguimento dei succitati target. 4. Le tutele a disposizione dei cittadini
In un settore la cui valutazione complessiva risulta essere poco soddisfacente (punteggio medio 2,11), il vero tallone d’Achille è rappresentato dalle tutele a disposizione dei cittadini. Questa dimensione (considerata in termini di disponibilità di info su come presentare reclamo, gestione dei reclami, indennizzi e procedure di conciliazione) è infatti quella che raccoglie la valutazione più negativa: la maggio parte di cittadini si dice “per niente soddisfatto” (il punteggio medio complessivo è di 1,83). La percezione complessiva che i cittadini hanno circa gli strumenti e le occasioni di tutela a loro disposizione è molto negativa.
SDG’s e servizio idrico integrato (SII)
I target presi in considerazione sono il 6.3, relativo a qualità e utilizzo dell’acqua, e il target 6.4 relativo all’efficienza idrica e scarsità della risorsa. In base alla nostra lettura di questi target, nel perseguimento di entrambi, svolge un ruolo centrale un servizio pubblico locale in particolare: il servizio idrico integrato.
La valutazione circa la perseguibilità di questi target risulta essere mediamente buona infatti, quasi la metà degli intervistati (49,5%) ritiene raggiungibile il target 6.4 entro il 2030 e il 47,5% ritiene raggiungibile il target 6.3. Questa valutazione tendenzialmente positiva trova fondamento nel giudizio che i cittadini offrono del servizio idrico (che ha raccolto le valutazioni migliori tra i 3 spl considerati con un punteggio di 2,57) e nei miglioramenti qualitativi “imposti” dall’applicazione tendenzialmente uniforme delle delibere dell’ARERA, come rilevato dal nostro Osservatorio.
Di seguito un’analisi di maggior dettaglio, prendendo sempre in considerazioni i dati a nostra disposizione grazie alla consultazione civica e alle rilevazioni dell’ Osservatorio.
Il giudizio che i cittadini esprimono del servizio idrico integrato, nelle diverse dimensioni considerate (costi, qualità e tutele), è coerente con le rilevazioni dell’Osservatorio di Cittadinanzattiva condotte in 110 città capoluogo di provincia, che confermano le precedenti osservazioni.