L’Italia si conferma tra i Paesi più indisciplinati sulla normativa ambientale europea. Così, in queste ore, la Commissione europea ha formulato un parere motivato per il mancato recepimento della direttiva sui veicoli fuori uso. Si tratta della seconda fase del procedimento d’infrazione.  Adesso l’Italia ha due mesi per rispondere al parere motivato dell’Ue, se no finisce un’altra volta di fronte alla Corte di Giustizia europea. La modifica all’attuale normativa doveva essere adottata entro il 31 dicembre 2011, ma nel nostro Paese le questioni ambientali vengono sempre relegate all’ultimo posto nell’agenda delle emergenze. Nel dettaglio, l’Italia avrebbe dovuto adottare alcune modifiche alla Direttiva 2000/53/CE sui veicoli fuori uso.

Ogni anno in Europa vengono prodotte tra gli 8 e i 9 milioni di tonnellate di rifiuti derivanti dalle automobili dismesse.

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